Non ci sono solo le partite delle serie sfigate, quelle degli stadi con le tribune scoperte e dei calciatori che sembrano usciti dall'ultimo libro di Faletti: ma anche la serie A e gli uomini con la maglia azzurra. A leggere le carte della «fase due» dell'inchiesta della Procura di Cremona su «Tutto il marcio minuto per minuto» ci si potrebbe quasi consolare: impressionante per efficienza globalizzata il network della banda criminale, più casereccio l'elenco delle partite effettivamente aggiustate, roba da parte bassa della schedina. Ma poi c'è la parte non detta, quella ancora non scritta negli ordini di cattura, ma già nero su bianco nei rapporti del variegato pool interforze di polizia che sta lavorando ormai da nove mesi sulle brutture del pallone italiano. Ed è una parte che investe in pieno i piani alti dell'industria del calcio tricolore, quella che si vede in diretta su Sky, quella delle prime pagine.
Quando scoppierà, questa terza e decisiva bomba sul mondo del calcio, è presto per dirlo. Sicuramente non a campionato in corso, con effetti potenzialmente devastanti sulla regolarità della serie A. Sicuramente non durante gli europei, perché anche la serenità della Nazionale rischierebbe di venirne turbata. Negli inquirenti non c’è solo la volontà di non «rompere il giocattolo» ma anche l'esigenza di andare avanti con le verifiche, di scavare ancora, di non lasciare nulla di approssimativo. Vanno controllati uno per uno i riferimenti emersi nel corso degli ultimi mesi di indagine, ma anche i nomi in codice, i soprannomi, i riferimenti vaghi (chi diavolo sarà il «capitano giallorosso » di cui parlava l'ordinanza di custodia?) che comparivano nella prima tranche dell'indagine, e che ancora non hanno trovato collocazione precisa nell'album delle figurine.
Servono ancora settimane e mesi di lavoro.
La cautela investigativa rende dunque inevitabile che di questa parte dell'indagine si possa per ora parlare solo per sommi capi. Ma quel poco basta. Nelle carte in attesa di sviluppo ci sono i nomi di trentacinque calciatori di serie A, tutti toccati a vario titolo dal valzer delle scommesse: da quelli «punciuti», come si direbbe nel linguaggio di altre organizzazioni criminali, ovvero affiliati appieno; a quelli semplicemente avvicinati, avvolti nella rete del compromesso e del mezzo imbroglio. Tra questi nomi, c’è quello di un attaccante in piena ed efficace attività che più di una testimonianza indica come il coordinatore della rete di addomesticamento dei risultati e quello di un grande campione che, a quanto pare, non si riesce a liberare dal vizio assurdo della scommessa, e che per questo finisce inesorabilmente nel vortice delle intercettazioni.
Le tre partite di serie A elencate nell'ordinanza di custodia eseguita ieri mattina - ovvero Brescia-Bari, Brescia-Lecce, Napoli-Sampdoria - potrebbero insomma costituire solo l'antipasto di una irruzione ben più massiccia dell'inchiesta della procura cremonese sulla scena del calcio italiano.
E d'altronde se si vanno a rileggere le dichiarazionidell'estatescorsadelprocuratore Roberto Di Martino sulla gravità e sulla pervasività del fenomeno, si fatica ad accontentarsi di Cesena- Gubbio o di partite analoghe. Il marcio, giura chi ha letto le carte ancora top secret, è ancora più profondo. E lentamente sta venendo a galla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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