Sotto tiro 35 giocatori di serie A tra campioni e attaccanti di fama

L'inchiesta si chiuderà dopo gli europei per evitare problemi anche alla nazionale

Sotto tiro 35 giocatori di serie A tra campioni e attaccanti di fama

Non ci sono solo le partite delle serie sfigate, quelle degli stadi con le tribune scoperte e dei calciatori che sembrano usciti dall'ultimo li­bro di Faletti: ma anche la serie A e gli uomini con la maglia azzurra. A leggere le carte della «fase due» dell'inchiesta della Procura di Cre­mona su «Tutto il marcio minuto per minuto» ci si potrebbe quasi consolare: impressionante per effi­cienza globalizzata il network del­la banda criminale, più casereccio l'elenco delle partite effettivamen­te aggiustate, roba da parte bassa della schedina. Ma poi c'è la parte non detta, quella ancora non scrit­ta negli ordini di cattura, ma già ne­ro su bianco nei rapporti del varie­gato pool interforze di polizia che sta lavorando ormai da nove mesi sulle brutture del pallone italiano. Ed è una parte che investe in pieno i piani alti dell'industria del calcio tricolore, quella che si vede in diret­ta su Sky, quella delle prime pagi­ne.

Quando scoppierà, questa terza e decisiva bomba sul mondo del calcio, è presto per dirlo. Sicura­mente non a campionato in corso, con effetti potenzialmente deva­stanti sulla regolarità della serie A. Sicuramente non durante gli euro­pei, perché anche la serenità della Nazionale rischierebbe di venirne turbata. Negli inquirenti non c’è so­lo la volontà di non «rompere il gio­cattolo» ma anche l'esigenza di an­dare avanti con le verifiche, di sca­vare ancora, di non lasciare nulla di approssimativo. Vanno control­lati uno per uno i riferimenti emer­si nel corso degli ultimi mesi di in­dagine, ma anche i nomi in codice, i soprannomi, i riferimenti vaghi (chi diavolo sarà il «capitano giallo­rosso » di cui parlava l'ordinanza di custodia?) che comparivano nella prima tranche dell'indagine, e che ancora non hanno trovato colloca­zione precisa nell'album delle figu­rine.

Servono ancora settimane e mesi di lavoro.

La cautela investigativa rende dunque inevitabile che di questa parte dell'indagine si possa per ora parlare solo per sommi capi. Ma quel poco basta. Nelle carte in atte­s­a di sviluppo ci sono i nomi di tren­tacinque calciatori di serie A, tutti toccati a vario titolo dal valzer delle scommesse: da quelli «punciuti», come si direbbe nel linguaggio di altre organizzazioni criminali, ov­vero affiliati appieno; a quelli sem­plicemente avvicinati, avvolti nel­la rete del compromesso e del mez­zo imbroglio. Tra questi nomi, c’è quello di un attaccante in piena ed efficace attività che più di una testi­monianza indica come il coordina­tore della rete di addomesticamen­to dei risultati e quello di un grande campione che, a quanto pare, non si riesce a liberare dal vizio assurdo della scommessa, e che per questo finisce inesorabilmente nel vorti­ce delle intercettazioni.

Le tre partite di serie A elencate nell'ordinanza di custodia esegui­ta ieri mattina - ovvero Brescia-Ba­ri, Brescia-Lecce, Napoli-Sampdo­ria - potrebbero insomma costitui­re solo l'antipasto di una irruzione ben più massiccia dell'inchiesta della procura cremonese sulla scena del calcio italiano.

E d'altronde se si vanno a rileggere le dichiara­zionidel­l'estatescorsadelprocura­tore Roberto Di Martino sulla gravi­tà e sulla pervasività del fenome­no, si fatica ad accontentarsi di Ce­sena- Gubbio o di partite analo­ghe. Il marcio, giura chi ha letto le carte ancora top secret, è ancora più profondo. E lentamente sta ve­nendo a galla.

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