Spada di Damocle sul voto romano

Dopo le irregolarità in XVII, il giallo degli 800 presidenti di seggio sostituiti all’ultimo

Sul voto in diciassettesimo municipio (e non solo) pende una spada di Damocle. Ieri il candidato a sindaco con la lista Ecologisti ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica chiedendo che venga accertata la regolarità delle votazioni nelle sezioni capitoline, soprattutto in quelle dove, all’ultimo minuto, s’è provveduto alla sostituzione degli 800 presidenti di seggio mancanti all’appello. In particolare, De Santis chiama in causa l’articolo 1 della legge numero 95 dell’8 marzo ’89 riguardo le norme per «l’istituzione dell’albo e il sorteggio delle persone idonee all’ufficio di scrutatore e di segretario di seggio elettorale». «La legge parla chiaro - spiega, infatti, lo stesso De Santis -. Nel caso in cui vi siano delle defezioni, bisogna attingere i sostituti dall’apposito elenco dei presidenti iscritti all’albo. E a quanto risulta la chiamata in extremis degli idonei non è stata fatta sistematicamente. La norma obbliga appunto che a tale albo siano iscritti un numero di nominativi quattro volte superiore al numero di scrutatori proprio per scongiurare situazioni del genere. Quali garanzie, dunque, ci sono state a Roma per queste elezioni?».
Intanto, in bilico resta anche il voto nel quartiere Prati (XVII). Qui domenica numerose schede risultavano errate. Un errore di stampa che ha gettato nel caos diverse sezioni, alcune rimaste chiuse ore in attesa che arrivassero le cedole nuove, in alcuni casi non più arrivate. Addirittura quelle fresche di tipografia erano inutilizzabili perché l’inchiostro aveva macchiato diversi simboli. Insomma, un «pasticciaccio» destinato a lasciare spazio a dubbi sulla trasparenza delle operazioni visto che non è ancora ben chiaro che fine abbiano fatto le schede messe da parte o quelle riprodotte.
Intanto, De Santis si rivolge direttamente a Veltroni: «Diffidiamo il sindaco a procedere all’apertura delle urne e alla conta dei voti fino a quando non sia stata fatta chiarezza.

Specialmente se risponde al vero quanto dichiarato dai sindacati dei vigili urbani, ovvero che i vigili comandati alle Presidenze dei seggi sono stati nominati all’ultimo minuto e pertanto costretti ad affrontare le problematiche del voto forniti di un solo opuscolo e senza una preparazione adeguata».

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