Hanno fatto richiesta come una coppia qualunque, con problemi di fertilità, concepire in vitro il sogno di un figlio. Ma loro sono Fernando Garcia Jodrà e Nerea Bengoa: terroristi dell’Eta. Una coppia che la Spagna ha imparato a conoscere anni fa. Insieme al loro gruppo, «Comando Barcelona», hanno sulla coscienza una serie di omicidi. Tanti. Lui, Fernando, deve scontare qualcosa come duecento anni di carcere. Lei poco meno. Eppure lo Stato, a quella romantica richiesta, ha dato luce verde. La coppia potrà accedere alla fecondazione assistita offerta dalla sanità pubblica, all’ospedale di Cordoba. Oltre 145 coppie il lista d’attesa sono insorte scandalizzate. «Aspettiamo da mesi, in media 18 o 20 mesi. Qualcuno di noi da più di quattro anni. è giustizia questa?». C’è il sospetto, che loro abbiamo avuto una corsia preferenziale. C’è indignazione, rabbia, disgusto. Fa male guardare terroristi che dalle loro rispettive celle progettano, organizzano una vita, un futuro. È una ferita che si riapre per i parenti delle vittime che chiedono spiegazioni, che non riescono a capire come sia possibile. I politici del partito popolar se la prendono con il governo Zapatero, con la regione Andalusia, quella che materialmente pagherà per la fecondazione. Qui il partito socialista di Zapatero è sempre stato forte. Fortissimo.
Fa male alla Spagna vedere i terroristi sulle «cronache rosa», loro, i separatisti che non hanno mai creduto nella nazione, nella Spagna. Fa male vedere che sorpassano le coppie comuni in attesa di un figlio. In tanti si chiedono che destino avrà il bambino che nasce da due genitori in cella, condannato a vivere praticamente orfano, accudito da qualche familiare. Con un figlio la situazione per i due terroristi migliorerà: ogni tanto potranno usufruire di permessi speciali, usciranno, incontreranno il bambino. C’è chi si indigna perché la situazione è già alle corde, con i tagli alla sanità che sono arrivati proprio l’altro ieri, con i medicinali razionati, distribuiti in monodose per evitare ogni spreco, cifre preoccupanti che arrivano dai conti della sanità della regione Andalusia, liste d’attesa per malati che si allungano ogni giorno di più.
Gli avvocati della coppia cercano di frenare la rabbia: «Sono più di quattro anni che Fernando e Nerea aspettano. Non sono passati davanti a nessuno, hanno atteso il loro turno, come tutti». Ma loro non sono come tutti. Loro che si portano sulla coscienza l’uccisione di almeno tre politici, un poliziotto, che per ben otto volte hanno tentato di uccidere un giornalista, Luis de Olmo. «Eppure - dice la portavoce del partito popolare, Esperanza Oña - ultimamente stiamo vedendo cose a dir poco inquietanti». Allude alla decisione del giudice Garzon di liberare un altro terrorista dell’Eta per dargli la possibilità di assistere la madre anziana.
«Bisognerebbe proprio indagare e capire se effettivamente la coppia sta aspettando da quattro anni».
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