La Spagna non si muove di un centimetro: e chi li schioda. Mentre in Italia, Germania e Francia la lotta al doping è serrata e ferma, nella terra di Zapatero si continua a far finta di nulla. E dire che il messaggio dellUnione ciclistica internazionale era stato chiaro: «diversi documenti dimostrerebbero il coinvolgimento di Alejandro Valverde nellOperacion Puerto», linchiesta della Guardia Civil che, dal maggio del 2006, aveva portato alla luce un giro di emodoping (autoemostrasfusione), incentrato sulla figura del dottor Eufemiano Fuentes.
Per questa ragione lUci aveva chiesto alla Federazione ciclistica spagnola di escludere il murciano dalla rappresentativa nazionale per i Mondiali di Stoccarda (30 settembre) «per salvaguardarne atmosfera e reputazione» e contestualmente di aprire unindagine affinché si faccia chiarezza una volta per tutte sulle sue presunte frequentazioni con Fuentes, e soprattutto su quelle sacche di sangue recanti le sigle «Valv-Piti» (Piti è il nome del cane di Valverde).
L«Operacion Puerto», su pressione del Governo Zapatero, è stata archiviata ai primi di marzo dal giudice Antonio Serrano. A questo provvedimento hanno fatto ricorso il Ministero dello Sport e la Federciclismo stessa, che però ieri ha risposto per le rime allUci. «Se Alejandro verrà allontanato, lUci dovrà motivare lesclusione di un corridore che non ha subito nessuna condanna», ha detto Fulgencio Sanchez, presidente federale. La Caisse dEpargne, la squadra dello spagnolo, dovrebbe però sospenderlo applicando il «codice etico».
Intanto da Vigo, in Galizia, oggi scatta ledizione numero 62 della Vuelta España. Favoriti i corridori di casa (Pereiro, Sastre, Sanchez,Zubeldia), ma ci provano anche Cunego, Bertagnolli e Pellizotti. Tragli azzurri attesi a successi di tappa Petacchi, Bettini, Rebellin e Bennati.
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