Marcello Di Dio
da Roma
Oltre alle undici vittorie consecutive, Luciano Spalletti può vantare un altro piccolo record stagionale: insieme ad Ancelotti del Milan, Magath del Bayern Monaco e Schaaf del Werder Brema, è il tecnico che ha battuto la Juventus monstre.
E quel successo, pure ottenuto in Coppa Italia contro una versione B dei bianconeri, ha un significato importante. «Perché è la sfida che è importante. Sia alla Juve, sia a noi servono punti per traguardi diversi e poi cè in ballo tantissimo sotto laspetto emotivo», precisa lallenatore della Roma. Che confessa di volersi concedere un giorno «una botta da Capello», ovvero un minimo di visibilità e di risultati raggiunti dal tecnico di Pieris. Ma forse, come fece lattuale allenatore bianconero, non direbbe «mai alla Juventus». «Per quella che è la nostra carriera, è meglio non lasciarsi andare a dichiarazioni affrettate. Io comunque spero di passare un lungo periodo a Roma. Dove Capello ha fatto bene: uno scudetto e due secondi posti. Se è il migliore? I numeri dicono questo e nel calcio i numeri contano molto. E se non è il migliore, ci va vicino. Cè anche Ancelotti, Lippi poi riscuote molti consensi dai giocatori e vuol dire tanto».
Il «nemico» ha ammesso nei giorni scorsi di poter tornare a Roma solo se accompagnato dalla Digos. «Io invece per girare per le città ho bisogno del navigatore perché dimentico tutte le strade...», ironizza Spalletti che a propria volta non nasconde di aver usato da calciatore (esattamente come Capello) il Micoren, la medicina che solo da qualche anno è doping. «È successo quando giocavo nei dilettanti, ma visto che non mi serviva a nulla ho smesso di prenderlo».
La solita Roma demergenza (18 giocatori convocati, con il recupero in extremis del portiere Doni, dellex Perrotta e di Cufrè) cercherà di fare la sua partita e, magari, di vincere. «Perché possiamo farlo, usando le armi che tutti ci riconoscono: saper individuare i momenti in cui bisogna essere attendisti e quelli in cui partire in velocità». Puntando anche sulla verve, per la verità un po appannata nelle ultime settimane, di Mancini.
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