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Spalletti: «Non trattate Totti da malato»

Roma a Valencia con un dubbio: una punta o il pupone con Montella? La provocazione spagnola: «Giallorossi grandi solo con le piccole»

nostro inviato a Valencia
Alla quarta o quinta domanda sugli uomini, la formazione, la tattica, le contromosse e Tonetto davanti o dietro, Luciano Spalletti ha chiesto tregua: «Non facciamo confusione, finisce che poi si fanno troppi cambi». In realtà voleva dire: meno rivoluzioni faccio, più mi sento tranquillo.
A Valencia gioca la sua prima partita in trasferta della carriera in Champions, contro una delle squadre europee più forti. David, non il fortissimo attaccante Villa del Valencia, ma uno dei trecento taxisti tifosi che scorrazzano per le larghissime vie della città, dice che quest’anno loro giocano sia per vincere la Liga sia per vincere la Champions e se si mette a parlare di Albelda è meglio chiedere di scendere perché stordisce. Figurarsi questa sera i sessantamila del Mestalla che iniziano dove finisce il campo. David è talmente attapirato che pretende di dettare la formazione e guai a non prendere nota, dice che nessun avversario può permettersi di entrare nell’area del Valencia, quando il Valencia gioca al Mestalla, al massimo viene concesso qualche tiro dai trenta o quaranta metri che Canizares in genere blocca con una mano sola.
Spalletti ieri ha spiegato che questo Valencia è da temere, perché ha gioco, qualità, individualità ed è fortissimo sulle fasce, proprio dove invece lui ha perso i suoi due brasiliani Mancini e Taddei e infatti i guai arrivano tutti da lì: «Questa è una partita che bisognerebbe giocare per fare risultato pieno – spiega -, ma ci mancano degli uomini importanti». Mancano anche al Valencia, il centrale Del Horno, l’altro difensore Marchena e, soprattutto, il regista Baraja, più Joaquin squalificato. A proposito, sui giornali spagnoli Tavano ha fatto marcia indietro, smentendo l’intervista rilasciata a un quotidiano italiano in cui si lamenta perché non gioca e va addirittura in tribuna: è in riabilitazione, taglia corto il taxista, cosa vuole?
Comunque non è con gli assenti che Spalletti e Sanchez Flores giocheranno questa sera. Spalletti alla fine qualcosa lascia intendere: «Montella e Totti assieme? Tutto è possibile, ma davanti non sarà facilissimo, anche se loro a Parma hanno fatto bene assieme. Però la squadra in passato ha fatto bene anche con una sola punta di riferimento... fatemici dormire sopra».
In realtà si impenna solo quando gli riportano una considerazione del tecnico del Valencia: una Roma forte con le piccole e piccola con le grandi. Luciano risponde alla provocazione con una voce che sembra arrivare dalla caverna di Bin Laden: «Non vedo come faccia a giungere a queste conclusioni, è un’analisi che non condivido ma vedremo cosa succede e se avrà ragione. Chi vince questa partita è certo che si prende un bel vantaggio nel girone». Poi inevitabilmente parla di Totti e fa una richiesta: «Non va trattato come un malato perché non è un malato. Deve solo ritrovare la tranquillità e la sua condizione passa attraverso il gioco. Questa è una partita da giocare con molta attenzione». Non occorreva ricordarlo, una conferenza molto tirata, Spalletti concentratissimo, per fortuna c’era Panucci scatenato che ha battagliato con la stampa spagnola: «Il Valencia favorito? E chi lo ha detto, ci vedrete, entreremo in campo con molta personalità».

E Spalletti accanto a lui annuiva.

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