RomaIl «ribelle» è stato perdonato. Lo «sgarro» di Napoli è finalmente messo da parte, ma il rapporto - precisa Spalletti - ripartirà con le regole vecchie. Dunque, nessuna alzata di testa futura sarà più concessa. La Roma ritrova Christian Panucci, separato in casa dopo che il 25 gennaio scorso aveva rifiutato la panchina al San Paolo e aveva poi manifestato lintenzione di lasciare i giallorossi. La svolta è arrivata con le scuse rivolte giovedì al tecnico Spalletti e venerdì al direttore sportivo Pradé. Ieri il definitivo passo distensivo con linserimento del difensore nella lista dei convocati per lInter.
«Ha fatto quello che doveva, anche se con grave ritardo - sottolinea Spalletti -. Panucci è un calciatore della Roma e noi dobbiamo usare le forze che abbiamo a disposizione. In questo caso non conta nessuno, conta solo la squadra». Già, lemergenza nel reparto difensivo e il mea culpa di Panucci hanno portato a sotterrare lascia di guerra. Tanto che stasera a San Siro il calciatore ligure avrà anche una maglia da titolare a un mese e mezzo dallultima apparizione in campo (il 14 gennaio nel recupero di campionato con la Sampdoria, in quel caso sostituì lo squalificato Mexes). Contro lInter mancheranno infatti linfortunato Juan e lindisponibile Loria, che ha ricevuto dal club un permesso per concludere liter delladozione di una bimba.
Spalletti ribadisce che latteggiamento della Roma è stato quello più giusto, purché Panucci abbia capito la lezione: «Ora si riparte, ma con regole vecchie: lui è un calciatore, io sono lallenatore e cè una società, credo abbia avuto il tempo di capirle bene».
A Milano ci sarà anche Francesco Totti, pronto a stringere i denti dopo gli ultimi acciacchi al ginocchio. «Si è allenato bene, lo vedo stimolato. Deve solo migliorare la condizione fisica, ma lui ti dà sempre limpennata e la qualità, sono contento del suo apporto». La formazione sembra fatta, Cicinho e Pizarro sono stati convocati ma lamentano guai fisici e rischiano addirittura la tribuna.
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