Gli spedizionieri cercano alleati per il porto Ma il sindaco Vincenzi si alza e se ne va

Gli spedizionieri cercano alleati per il porto Ma il sindaco Vincenzi si alza e se ne va

Roberta Oliaro verso la riconferma a capo di Spediporto: dal 2008 la giovane imprenditrice guida l'associazione di categoria degli spedizionieri e in occasione dell'assemblea annuale ha chiesto di ridare importanza e valore alle attività portuali, troppo spesso dimenticate e che pure rappresentano una fonte di ricchezza enorme: «Sebbene i dati forniti dal bollettino economico della Banca d'Italia ci impongano un cauto ottimismo sulle prospettive future, le nostre aziende per il 2009 hanno registrato una riduzione del volume d'affari di circa il 23 per cento nell'export e del 27 per cento nell'import. Dato il poco confortante quadro generale è necessario sollecitare la volontà della comunità portuale, genovese e italiana». A venti minuti dall'apertura dei lavori, ben prima di poter ascoltare l'accorata richiesta del presidente di Spediporto, il sindaco di Genova, Marta Vincenzi si alza e se ne va. Il primo ad accogliere la richiesta di Roberta Oliaro è invece Bartolomeo Giachino, Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti: «L'Italia è la 7ª economia mondiale eppure è al 22° posto nelle infrastrutture, dopo quasi tutti gli altri principali paesi Ue: quelli che negli anni passati hanno detto no alle infrastrutture hanno in questo una bella responsabilità. Noi abbiamo portato avanti il progetto del Terzo valico. Il 30 per cento delle merci che arrivano in Italia passano per i porti del Nord Europa: questo significa che l'Italia, tra Iva e costi di trasporto, perde circa mezzo punto Pil. La risposta è investire nelle infrastrutture». «Non dobbiamo dimenticare - aggiunge il presidente di Autorità portuale Luigi Merlo - alcune criticità, quali lo smantellamento del trasporto ferroviario, i lunghi controlli imposti dalle dogane e la sottofatturazione dei porti del Nord, un fenomeno che ci penalizza: l'Italia fa pagare alle merci l’Iva che corrisponde al loro valore, mentre altri paesi accettano una dichiarazione di valore inferiore e su quello vengono pagate le tasse corrispondenti. Sono problemi che si potrebbero risolvere con un'azione politica del governo». «In Italia i costi della logistica incidono per il 20,6% sui costi industriali complessivi, 4,6 punti in più della media Ue».

Enrico Beretta, Banca d'Italia, presenta lo studio che la BI ha condotto sulla logistica italiana: «i problemi più seri sono dati dalla congestione dei traffici e dalle modalità di trasporto. È necessario investire nei corridoi ferroviari europei e sui collegamenti delle piattaforme logistiche».

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