Laura Rio
da Sanremo
Una meravigliosa tavolata di brave e belle donne (Diletta Leotta, Antonella Clerici, Emma D'Aquino, Laura Chillemi e Francesca Sofia Novello) affiancate ad Amadeus (giocheranno con lui sul palco dell'Ariston). Ma nessuna notizia di quella che avrebbe dovuto essere la numero uno, Teresa De Santis, in quanto direttrice di Raiuno e dunque del canale che si appresta a mandare in onda la manifestazione più importante dell'anno. Cose che succedono in Rai. Comincia così la conferenza stampa ufficiale di presentazione del Festival e nessuno dice niente o si scusa per l'assenza della padrona di casa. E perché? Perché nelle stesse ore, a Roma, le si sta sfilando la poltrona proprio a pochi giorni dall'inizio del Festival. Nel corso del Cda convocato ieri infatti Salini ha avuto parere favorevole per mettere al suo posto Stefano Coletta, in quota a sinistra. Su tutto il resto del pacchetto proposto per avviare il piano industriale non c'è stato consenso unanime, ma diversi pareri a seconda dei nomi presentati, comunque non vincolanti. Di conseguenza Salini procederà comunque a fare le nomine nelle prossime ore. A non avere maggioranza dei voti sono stati Ludovico Di Meo indicato per Raidue e direzione cinema (in quota a Fratelli d'Italia), Silvia Calandrelli per Raitre e Cultura (in quota a sinistra), Eleonora Andreatta per Rai Fiction e Duilio Gianmaria per i documentari. Parere favorevole per Angelo Teodoli alla superdirezione dei generi (che si occuperà praticamente di coordinare tutto il prodotto), Franco Di Mare all'Intrattenimento day time e Luca Milano a Rai Ragazzi. La consigliera Pd Borioni e il presidente Foa si sono astenuti, per gli altri direttori le posizioni sono state variabili sui singoli nomi.
Tornando a Sanremo, a chi chiedeva ad Amadeus come si sentisse a cominciare un evento così importante senza il supporto di chi l'ha scelto, lui cercava di rispondere serafico. «L'imprevedibilità è la chiave di tutto questo Festival. La macchina è in movimento, sento il supporto della Rai e si va avanti».
Sull'argomento è intervenuto il presidente di Rai Pubblicità, Antonio Marano, che ha allestito un Festival multimediale e diffuso in tutta la città di Sanremo: «Siamo professionisti, i direttori cambiano. Sappiamo che la Rai ha la maglia, lo spogliatoio e la panchina lunga. Sappiamo che quello che conta è il progetto». Un progetto che, come norma per Sanremo, ha suscitato polemiche da subito. Tra queste l'invito a Rula Jebreal, decisione contestata da alcuni esponenti della destra e difesa da quelli di sinistra, che sarà presente la prima sera a parlare di violenza sulle donne. E - completamente opposta - quella della scelta di Rita Pavone tra i big in gara contestata in quanto sovranista.
«Volevo una giornalista internazionale che parlasse di donne - ha risposto Amadeus - mi occupo di spettacolo e non di politica, di famiglie e non di famiglie politiche. Quando si accusa la violenza, penso che non ci sia colore della pelle, ceto sociale o appartenenza politica che tenga». E su Rita: «Giuro io non sapevo neppure che fosse sovranista, l'ho scoperto dai giornali...».
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