Americani e nazisti su Marte: si poteva fare, parola dello scienziato Wernher von Braun

Il romanzo dell'uomo che ci portò sulla Luna dopo avere creato i missili di Hitler

Americani e nazisti su Marte: si poteva fare, parola dello scienziato Wernher von Braun

Chi ha portato l'uomo sulla Luna? Gli americani, lo sanno tutti (a parte i lunacomplottisti, convinti sia una montatura). Non tutti sanno però che la mente geniale dietro le missioni Apollo era un nazista dalla storia incredibile, da film: Wernher von Braun. E non un nazistello di seconda fila, perché Von Braun era l'ingegno dietro i famigerati V1 e V2 lanciati da Hitler contro Londra, era un ufficiale delle SS e durante la guerra partecipò a torture e esecuzioni capitali. Per intenderci, fosse stato alle Ardeatine, sarebbe stato Erik Priebke.

Ma era uno scienziato, e a differenza di Priebke alla fine della guerra non si imboscò in Argentina ma, quando la sorte del Terzo Reich era già segnata, si consegnò agli Stati Uniti portandogli un treno pieno di missili e di collaboratori in carne e ossa. Fu deportato in campo militare in Texas, e non avendo niente da fare chiese carta e penna e buttò giù un trattato di astronautica, Das Marsproject, uscito in Germania nel 1949 su una prestigiosa rivista di missilistica (Welt und Raumfahrt) e poi trasformato in un romanzo di fantascienza, Progetto Marte, ora pubblicato per la prima volta in italiano grazie alla traduzione dell'astrofisico Giovanni Bignami (nelle edizioni Dedalo). Gli americani, che cretini non sono, si accorsero subito del genio di Von Braun e della sua utilità strategica, e anziché passarlo per la pena capitale (gli alleati subito dopo la guerra impiccavano e fucilavano i colpevoli) lo assunsero alla NASA, facendogli assumere un ruolo centrale nella progettazione della prima missione dell'uomo sulla Luna.

La cosa sorprendente del romanzo, a parte i marziani che su Marte non ci sono (e se ci fossero stati difficilmente sarebbero stati antropomorfi), è la puntualità di Von Braun nel descrivere le fasi tecniche per compiere il viaggio interplanetario verso il pianeta rosso. Aveva previsto tutto, ogni dettaglio, perfino la costruzione di una stazione spaziale orbitante tra la Terra e la Luna che doveva servire come punto di partenza per le navi spaziali (si chiama Lunetta, sorprendentemente identica alla stazione spaziale di 2001. Odissea nello spazio), indicando il tipo di propulsione necessaria, le specifiche per la costruzione del vettore, e calcolando la giusta orbita per affrontare il viaggio (il segmento di ellisse scoperto dal tedesco Walter Hohman), calcolo poi usato dalle sonde americane e sovietiche. È un libro di fiction ma, come nota Bignami, a differenza di H. G. Wells o Jules Vernes, fonda un genere nuovo (si piò chiamare «fantascienza tecnica»), perché i contenuti tecnici sono realistici e utilizzabili (ci siamo andati, appunto, sulla Luna), sebbene per un lettore comune possano sembrare narrativamente noiosi.

A proposito, il presidente Barack Obama ha annunciato recentemente che entro il 2030 andremo su Marte, cosa abbastanza improbabile perché la NASA non ha ancora iniziato a costruire tutte le infrastrutture spaziali necessarie (portare l'uomo su Marte costerebbe il quattro per cento della spesa pubblica americana, non proprio spiccioli), e inoltre non c'è una guerra fredda, come negli anni Sessanta, in grado di mettere fretta a una superpotenza per surclassare l'altra.

Invece nel 1969 Von Braun, convocato davanti al Comitato del Congresso americano responsabile per lo spazio, con la Luna appena conquistata, tra gli applausi per aver creato il Saturno V, disse: «La Luna è conquistata. Sì, certo che ci torneremo molte volte nel corso del Progetto Apollo, ma adesso, per noi leader è il momento di pensare in grande» e tirò fuori la documentazione per andare su Marte entro il 1981.

La commissione votò no (la priorità delle spese andava alla guerra in Vietnam) e dal 1972 nessun umano ha mai oltrepassato l'orbita terrestre, altrimenti adesso su Marte grazie alle avanguardistiche idee di un nazista razzista (nel senso di esperto di razzi), potremmo anche andarci in vacanza a svernare.

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