Antonella Lualdi, diva con grazia tra il neorealismo e Chabrol

Fino al 21 la rassegna sulla star simbolo dei '50 e '60 Classe 1931, si è rivista nel «Commissario Cordier»

Antonella Lualdi, diva con grazia tra il neorealismo e Chabrol

da Roma

Non di solo cinema contemporaneo vive la Festa. Infatti da ieri, fino al 21, al cinema Trevi, la sala della Cineteca Nazionale di Roma, è possibile rendere omaggio a una delle nostre attrici più versatili e, stranamente, cadute nel dimenticatoio. Antonella Lualdi, diva con grazia s'intitola l'interessante rassegna cinematografica dedicata a una delle star-simbolo di Cinelandia, tra i Cinquanta e i Sessanta. Figlia di padre italiano e di madre greca, Antonella De Pasquale (il vero nome dell'attrice, nativa di Beirut) la possiamo ammirare nelle repliche della serie tv francese Il commissario Cordier, dov'è la moglie del protagonista. La «diva con grazia» ha lavorato con i migliori registi: da Alberto Lattuada (Il cappotto) a Mauro Bolognini (Gli innamorati, La notte brava); da Mario Monicelli (Padri e figli, Orso d'argento al Festival di Berlino) a Franco Brusati (Il disordine), per tacere di Claude Chabrol, che la volle in A doppia mandata.

Per la sua la bellezza mediterranea e il fascino innegabile, la Lualdi, vedova del collega Franco Interlenghi, è stata valorizzata dal Neorealismo, dando il meglio di sé con Cronache di poveri amanti, nel 1954, anche se le sue doti drammatiche non sono mai state sfruttate a pieno.

Considerata star a livello di Lucia Bosè e Gina Lollobrigida, la diva, nata nel 1931, non ha mai sfondato veramente, forse in virtù d'un carattere schivo, che l'ha portata a condurre una vita sobria, al di là delle apparenze.

Impiegata perlopiù nei ruoli di fidanzatina tradita, o fanciulla insidiata da uomini abietti, riuscì a rompere questi schemi quando Bolognini le affidò la parte d'una sensuale prostituta in La notte brava (1959).

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