Un italiano a Hollywood. Non c'è solo Gabriele Muccino che dopodomani presenterà a Roma il suo ultimo e un po' sfortunato film americano Quello che so sull'amore. I cervelli in fuga sono tanti e non sempre mediaticamente visibili. Anche perché a volte fanno lavori che in Italia nemmeno esistono. Prendete per esempio il «Concept Designer». Che cos'è? Al cinema, ma anche in architettura, disegna l'idea portante di un progetto prima della realizzazione. Ma, per capire meglio il lavoro di Mauro Borrelli, classe 1961 di Rovigo ma dal 1990 negli States, basta dire che è lui ad aver immaginato e disegnato l'albero «protagonista» di Il mistero di Sleepy Hollow. Disegni che, insieme a quelli de Il pianeta delle scimmie, sono pure finiti in mostra al Moma di New York. Poi ci sono stati i lavori per i blockbuster Pirati dei Caraibi, Godzilla, Batman Forever. Tutto nasce grazie a Francis Ford Coppola con cui Borrelli ha lavorato sul set de Il Padrino III che l'ha voluto con sé nella sua tenuta nella Napa Valley. Inizia da qui il sogno americano di Borrelli.
Perché da qualche anno Borrelli si diletta anche a fare il regista. Prima a sorpresa con la commedia Goodbye Casanova con Flea il bassista dei Red Hot Chilli Peppers, e poi con le atmosfere a lui più consone dell'horror di The Hunted Forest venduto in tutto il mondo tranne che in Italia. Mentre ora, grazie all'innovativa «Distribuzione indipendente», il suo ultimo lavoro a basso budget, The Ghostmaker (coprodotto da un altro regista transfuga, Fabio Segatori), esce anche nel nostro paese nel circuito alternativo. The Ghostmaker, un perfetto b-movie adolescenziale del terzo millennio che guarda a Linea mortale di Joel Schumacher ma anche a Mario Bava, racconta di un gruppo di ragazzi che ritrova una bara del XV secolo dotata di poteri straordinari tra cui la smaterializzazione del corpo, al confine tra la vita e la morte. Ma il gioco è bello se dura poco.
Nel film vediamo un indimenticabile fantasma della morte con il volto realizzato artigianalmente con meccanismi di orologeria ben prima di similari congegni in Hugo Cabret di Scorsese o La migliore offerta di Tornatore. Per dire del genio visionario del nostro regista. Purtroppo a Hollywood.
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