Cecchi Paone: "La nazionale femminile? Almeno la metà sono lesbiche"

Il giornalista difende il calcio femminile ma rivela che le calciatrici azzurre non fanno coming out perché “in un mondo maschilista hanno un problema in più rispetto all’uomo gay”

Cecchi Paone: "La nazionale femminile? Almeno la metà sono lesbiche"

Dopo l’esaltante esordio della Nazionale al Mondiale con la bellissima vittoria per 2-1 contro l’Australia, il calcio femminile sta ottenendo attenzione e consensi. Tra i primi a tesserne le lodi c’è sempre stato Alessandro Cecchi Paone. Il giornalista e divulgatore tv è intervenuto da Giuseppe Cruciani a La zanzara su Radio 24 per rivendicare ciò che predica da anni.

Ora – dice Cecchi Paone – tutti zitti a chiedere scusa. Per anni ho sostenuto il calcio femminile e l’ho difeso dai dirigenti federali che lo hanno attaccato dicendo che il calcio non era per le donne, lo spogliatoio e queste cose qui...”. Ma nel corso del suo intervento radiofonico, Cecchi Paone si lascia scappare anche alcune confidenze sulle Azzurre che stanno incantando il Paese alla Coppa del Mondo in Francia.

Cecchi Paone: “Le calciatrici lesbiche hanno un doppio problema”

Ci sono – confessa Cecchi Paone – molte più donne lesbiche nel calcio femminile che gay in quello maschile. Da anni aspettiamo il coming out di un calciatore, ma dopo il Mondiale ci sarà il coming out di intere squadre femminili. In una squadra almeno la metà sono lesbiche e ovviamente non lo dico in senso negativo. Le ho sempre protette. Sono lesbiche perché c’è una componente maschile in alcune donne lesbiche che trova sbocco in ambiti che una volta erano solo maschili. E questo discorso vale anche per la Nazionale. Alcune le conosco”.

Sul perché non si faccia semplicemente coming out, Cecchi Paone ha le idee chiare. “Perché – spiega – in un mondo maschilista hanno un problema in più rispetto all’uomo gay. Hanno un doppio problema”.

Nel calcio femminile – conclude il giornalista – c’è una notevole rappresentanza e ci sono dei settori dove l’orientamento sessuale ha una sua importanza, un peso. Leonardo da Vinci se non era gay non faceva quello che ha fatto.

Aveva un tratto e una sensibilità, i modelli erano i suoi compagni o fidanzati. Leonardo è un genio universale, non italiano ed è fondamentale che sia gay. E Michelangelo se non fosse stato gay non avrebbe fatto in quel modo la Cappella Sistina o non faceva altre opere come le ha fatte...”.

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