Sanremo 2020

"Che bello un palco con tante donne senza star straniere"

La cantante duetta con Alberto Urso: «Questo ragazzo farà carriera»

"Che bello un palco con tante donne senza star straniere"

La leggenda e l'allievo. Ornella Vanoni e Alberto Urso. Lei 86 anni a settembre, lui 23 a luglio. Ieri sera hanno duettato in La voce del silenzio di Limiti e Mogol, pezzone difficile se non altro perché c'è l'ombra lunga di Mina e quindi era una prova complessa. Ma superata. «Però certo che questo Festival ha una lunghezza esasperante», spiega lei, la leggenda, prima di salire in scena.

Canta con Alberto Urso, tenore e polistrumentista che qualcuno critica perché troppo votato al bel canto.

«E allora Bocelli? O Il Volo? Non gli devo dare consigli vocali, questo ragazzo farà sicuramente una grande carriera».

Detto da lei è una garanzia.

«Lo sa che sto preparando un altro disco?».

Il suo primo è uscito nel 1961.

«Questo avrà canzoni scritte da grandi autori come Mario Lavezzi, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Roberto Vecchioni con un titolo che gli ho suggerito io e lui ha detto avrei dovuto pensarci prima di te, Marracash, Pacifico e Gianna Nannini che forse duetterà con me. Ma quello sarà l'unico duetto. Penso che uscirà a settembre».

Lei è una delle grandi voci della canzone italiana. In questo Sanremo però c'è molto playback. Al Bano e Romina, ad esempio. E qualche passaggio dei Ricchi e Poveri.

«Non è mica giusto. A Sanremo anni fa Bobby Solo cantò in playback perché stava male, questi sembra che stiano male sempre. E poi perché i Ricchi e Poveri hanno cantato in playback? Dopo quarant'anni non riconoscevano più la bionda?». (Ride - ndr)

È il Festival del rap.

«Per cantare bisogna imparare a scandire bene le parole. A renderle nitide. Frank Sinatra lo capisce anche chi non conosce l'inglese. Se i rapper non scandiscono bene le parole, vadano a lezione da un logopedista».

Junior Cally è un'eccezione perché ha una dizione chiara.

«Ma se davvero pensa le parole che ha scritto in quella canzone Strega, allora deve farsi internare».

I rapper usano le mani come un supporto scenico: le agitano...

«Chi ha imparato a fare il cantante ai miei tempi si è abituato a tenere le braccia intorno al corpo e a usarle soltanto quando è strettamente necessario. Una volta a lezione da Strehler, un ragazzo disse e le mani dove le metto? Domani mattina le posso usare oppure non le potrò usare mai più?. Di certo consiglio a quasi tutti i cantanti di fare un bel corso teatrale giusto per capire bene questo argomento».

Ma è anche il Festival senza grandi ospiti stranieri.

«Giusto. All'estero mica ci chiamano nei loro festival».

Mai a Sanremo ci sono state tante vallette. È il Festival delle donne. Diletta Leotta?

«Intanto è bionda, tutte le donne ormai sono bionde...».

Rula Jebreal?

«Un bellissimo monologo nel quale ha inserito anche i versi di grandi come Vasco o Battiato».

Monica Bellucci?

«Ho letto che avrebbe rinunciato al Festival dopo le polemiche intorno ai brani di Junior Cally. Ma secondo me no. Semplicemente, non ha trovato un accordo economico. Le cose sono spesso molto più semplici di come appaiono o di come fa comodo farle apparire».

Ornella Vanoni è stata a lungo indecisa se fare l'attrice o la cantante.

«Ho scelto la musica perché fa volare.

Con la recitazione si vola meno, molto meno».

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