Al cinema "Widows - Eredità criminale", thriller noir d'autore

Un film dall'intreccio narrativo solido, dotato di profondità drammaturgica e di riflessioni sull'attualità, ma che funziona anche come puro intrattenimento

Al cinema "Widows - Eredità criminale", thriller noir d'autore

Tratto da una miniserie televisiva inglese del 1983, "Widows - Eredità criminale" è il quarto film del regista Steve McQueen, (il primo dopo l’Oscar per "12 anni schiavo").

L'adattamento per il grande schermo è affidato a Gillian Flynn, già autrice di quello del proprio romanzo, "L'amore bugiardo - Gone Girl". Si tratta di un film di rapina atipico (non scanzonato alla "Ocean's" per intenderci), che unisce diversi registri ed espone una visione cinica della società americana di oggi, di cui denuncia la corruzione e la brama di potere.

Veronica (Viola Davis) e il marito Harry (Liam Neeson) conducono una vita lussuosa a Chicago fino al giorno in cui lui muore, insieme ai suoi compagni di crimine, nel corso di una rapina in cui finiscono bruciati anche due milioni di dollari. Quel denaro diventa un debito che Veronica contrae con un gangster che si è dato alla politica. Per saldare i conti, la donna ha a disposizione gli appunti del defunto coniuge su un futuro colpo e decide di realizzarlo con l'aiuto delle altre vedove della banda.

Oltre a ritrarre quattro donne (oltre alla Davis, Michelle Rodriguez, Cynthia Erivo e Elizabeth Debicki) che tentano di riprendere in mano la propria vita, il film affronta argomenti complessi, dalla politica alla condizione femminile, e lo fa in maniera mai retorica né didascalica.

Forte di una struttura narrativa credibile e articolata, "Widows" presenta scene crude e brutali in cui domina il realismo, senza perdere l'allure di un'estetica indubbiamente autoriale. Visivamente elegante, dotato di personaggi tratteggiati in maniera magistrale e di un intreccio impreziosito da false piste, il film regala intrattenimento ma anche riflessione.

Il dramma a tinte forti, l'azione dilatata e tesissima, i riferimenti socio-politici

molto chiari concorrono nel creare quello che forse è un titolo minore nella filmografia di McQueen ma di sicuro un thriller qualitativamente superiore alla media.

Nel cast anche Colin Farrell e l'inossidabile Robert Duvall.

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