Cultura e Spettacoli

Copertine improbabili e fascette senza senso. È l'inferno degli e-book

L'editoria on line sforna volumi brutti e sciatti. Meno male che almeno fanno ridere

Copertine improbabili e fascette senza senso. È l'inferno degli e-book

Alcuni sostengono che in un romanzo una buona copertina sia già metà dell'opera, ai fini delle vendite. Per quanto riguarda le vendite d'impulso è senz'altro così. A chi non è capitato di acquistare un libro perché attratto dalla copertina? Che dire dunque della gran parte dei libri e degli ebook autoprodotti et similia che ormai invadono i rivenditori online e in particolare quelli specializzati in ebook?

Non si ha che da gironzolare su Amazon per imbattersi in opere come La leggenda di Roby Nud, di Guido Frisan (BookSprint, 2015). Le avventure di un super-eroe in tenuta adamitica, direte voi. Non è dato saperlo. La quarta di copertina non brilla per chiarezza: "Roby Nud!... Non sarà certamente l'ultimo dei filantropi di questa terra maledetta, opposti al terribile branco dei licantropi! A un certo punto della sua vita, iniziò a spogliarsi anche del poco che aveva, per aiutare gli altri. Ormai vecchio, in attesa di cacciare l'ultimo respiro, per pura fortuna, riuscì a vivere un breve periodo di maggior tranquillità, in un paese lontano, senza mai dimenticare, di dover continuare, ad aiutare gli altri". Insomma, dal risvolto non si capisce una cippa: gli autori della copertina sembrano intenzionati a fare di tutto per custodire il segreto della trama. Di certo si sa solo che è un romanzo. Forse a luci rosse. Forse no.

Altro titolo, altra perla. Ma che fai? Mi guardi le tette? di Giovanna Portanova (BookSprint, 2016). Perché questo titolo? Ce lo spiega l'abstract del libro: perché "proprio su quel cuscino turgido si risvegliano i ricordi del protagonista insieme ad un sogno riguardante il suo futuro... Questo libro è il racconto dell'AMORE, incapsulato in una storia che nasce proprio dallo sguardo su quelle forme rotonde e burrose della protagonista, un amore che sperimenta tutte le fasi dell'innamoramento e della passione, un amore che coglie il pensiero di Schopenhauer e le posizioni di Kamasutra, un amore che, con un volo quantico, unisce la terra al cielo". Mi fa tornare alla mente Diane Keaton nel film Amore e guerra, quando dichiara di essere "metà santa e metà vacca". E io, al pari di Woody Allen, propendo per la metà che dà il latte.

Ma andiamo avanti con questa wunderkammer. Che ve ne pare di: Il duce si è fatto male di Mario Ruffin (BookSprint, 2014)? Viene subito da chiedersi: sì, ma dove? Non è dato saperlo nemmeno dopo 300 e passa pagine. Forse al mignolo. Forse in qualche posto innominabile. L'importante è che poi sia guarito. Ma non ci viene rivelato neanche questo. Altro titolo, altro giro: Perché contesto il mito del peccato originale (Neverland, 2012), illuminante volumetto nel quale l'autore, Ilario Favero, si affanna a dimostrare come la vecchia storia del serpente, la mela e la cacciata dall'Eden non vada presa troppo alla lettera. E che dire del brillante saggio di Carlo Cocchi, Aspettando la morte (BookSprint - sempre loro, mitiche! - 2015), nel quale si dimostra con rigore scientifico e sfoggio di erudizione che dal momento che la morte è inevitabile tanto vale starsene tutto il giorno sul water ad aspettarla. E vorrei ancora citare C'era st(r)avolta, di Lidia Calvano e Luigina Sgarro (Homeless book, 2015) nel quale ci si domanda quali siano "gli strumenti migliori per affrontare il futuro". Risposta: "Il bello è che non lo sappiamo, perché non sappiamo che cosa ci riserva il futuro". Si resta senza parole di fronte a simili rivelazioni. Poi c'è il manuale Curarsi con la candeggina? Se lo domandano gli autori, un duo davvero letale, Gilberto Ruffini e Valerio Droga. C'è da dire che in molti casi il titolo non è nemmeno il lato peggiore, se paragonato alla grafica e all'immagine utilizzata. Il risultato sono copertine al cui confronto la parola kitsch diventa sinonimo di raffinatezza. E come tacere dei risvolti di copertina, ai quali per tradizione è affidato il compito di dare quell'ultima spintarella all'acquisto? Eccone uno davvero esemplare, preso da La matita rossa e blu di Liliana Nigro (2016): "Nel libro è sviluppato il tentativo di avvicinare aspetti che, solo all'apparenza potrebbero sembrare non abbiano alcuna relazione, ma riflettendo bene ce l'hanno eccome. Essi sono: l'intervento dissennato dell'uomo sulla natura che provoca il disastro del dissesto idrogeologico e la matita rossa e blu a cui viene affidato il compito (giusto...) di segnalare un errore, ma che spesso non interviene nella fase successiva o precedente, cioè non provvede a mettere in atto altri interventi per evitare che esso si verifichi... e, quindi ecco che l'autore si lascia andare, attraverso il racconto di una storia vera... la storia di Sergio, a sognare una scuola dove ciò si verifichi". Siate sinceri: non avete capito nulla. Vi giuro, non è uno scherzo. Quella è davvero la bandella di un libro in commercio!

Eppure non dappertutto regna la sciatteria. Non così per i libri della prolifica Laura Gay, che spadroneggia nel filone erotico con titoli come Troppo sexy, Senza legami, Toccami, Adorabile bastardo, Incantevole angelo. Non tutti apprezzeranno, ma si tratta di prodotti assai ben confezionati. Scusate, si domanderà qualcuno, ma in quale mondo parallelo siamo precipitati? Ebbene, quello che vi ho presentato è il lato oscuro del self publishing. Una galleria degli orrori e degli errori. A questo punto viene da chiedersi come mai i NAS non facciano nulla. Si renderà necessario prima o poi istituire una Polizia letteraria? Perché nessuno protesta? Cosa si aspetta a fare irruzioni mirate, a eseguire qualche arresto? Se entrassimo in un negozio di calzature e cercassero di rifilarci scarpe scompagnate ci ribelleremmo. Provate a immaginare un mondo dove circolino solo libri simili e poi ditemi se non ho ragione! Anche perché al peggio non c'è limite. Come diceva Philip K.

Dick: "Se vi pare che questo mondo sia brutto, dovreste vederne qualcun altro!".

Commenti