Così la febbre del porno ha divorato il mondo

Una serie racconta nascita e influenza (enorme) di un'industria milionaria

Così la febbre del porno ha divorato il mondo
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In pochissimi lo ammettono, ma tutti (o quasi) conoscono il porno. Un'industria che muove miliardi di dollari in tutto il mondo e che non conosce crisi. Eppure il percorso per arrivare a questo stato di floridezza non è stato semplice e lineare. C'è stato un momento, fino agli anni Settanta, di pura illegalità, in cui le riviste pornografiche circolavano sottobanco. Oggi i tempi sono cambiati, con due click si può arrivare ovunque e vedere qualsiasi cosa ed è interessante analizzare l'impatto che questa industria ha avuto sulla società e sui comportamenti sessuali. Come è cambiata la nostra idea di relazione anche a causa della diffusione e della continua evoluzione dei contenuti per adulti? The Deuce, la nuova serie creata da David Simon e George Pelecanos, proposta da HBO a partire dal 10 settembre (in Italia arriverà a ottobre su Sky Atlantic), parla proprio di questo: chi ci ha guadagnato? Chi è rimasto travolto dalla crescita del porno? Come siamo arrivati a vivere in una società in cui messaggi e allusioni sessuali sono nascosti (e nemmeno poi così bene) ovunque?

La prima stagione sarà divisa in undici episodi, da un'ora ciascuno. I personaggi principali sono interpretati da James Franco e Maggie Gyllenhaal. Entrambi sono anche produttori. La prima puntata inizia nel 1971, a New York, l'anno e il luogo in cui il porno ha iniziato ad essere un prodotto commerciale in espansione. Times Square è la piazza in cui l'industria pornografica ha iniziato a muovere i primi passi alla luce del sole.

«I guadagni che questa macchina da soldi ha creato nel corso dei decenni sono reali, tutti lo possono verificare - ha spiegato Simon durante la conferenza di presentazione di The Deuce a Beverly Hills - La storia di come questo settore si sia evoluto e abbia prosperato grazie ai primi pionieri, è molto affascinante. Inizialmente, quando era ancora illegale, il porno nella Grande Mela era finanziato in gran parte da Cosa Nostra, dalla mafia. Sono queste le radici di un tipo d'intrattenimento che oggi è considerato normale. Il tema principale che vogliamo esplorare però, è come il porno abbia influenzato ogni sfaccettatura della nostra cultura, dalla vendita di automobili, al modo in cui uomini e donne comunicano». Lui e Pelecanos sono stati meticolosi nella ricostruzione della New York degli anni '70, la sporcizia, il fermento e l'insicurezza che si respiravano nelle strade. Per farlo hanno osservato fotografie, documentari e diversi film dell'epoca, soprattutto di Martin Scorsese e Sidney Lumet. Il mondo di The Deuce ruota attorno a un bar in Times Square, crocevia di mondi paralleli. James Franco ha un doppio ruolo, interpreta Vincent e Frankie Martino, due gemelli e baristi piuttosto intraprendenti, che intuiscono l'opportunità di business rappresentata dalle fotografie a luci rosse. Maggie Gyllenhaal è Eileen Candy Merrel, una prostituta che intravede e decide di sfruttare le potenzialità economiche del porno.

«Il mio personaggio, Vincent, si basa su un uomo realmente esistito, che aveva un fratello gemello» racconta Franco. «Purtroppo è morto poco prima che girassimo la puntata pilota, non l'ho mai conosciuto. Lo hanno incontrato David e George e dopo un paio d'ore erano già affascinati dalle sue storie. Ha gestito per anni questo bar di Manhattan, che si è trasformato in un luogo di incontro per diversi strati della società americana. Ai tempi esistevano già locali per gay e per etero, ma raramente le due cose si mescolavano. In quel locale invece, si sedevano al bancone persone di ogni sessualità e professione: poliziotti, amici di Andy Warhol, uomini di affari e transessuali».

Per Maggie Gyllenhaal questa serie tv ha assunto una valenza diversa dopo l'ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca. «Un anno fa non mi era così chiaro, nel mondo c'è molta misoginia. Prima che Trump venisse eletto, credevo che la società e l'emancipazione femminile avessero raggiunto un livello più alto di quello in cui siamo realmente. Se non affronti la misoginia e le disparità, se non le osservi e ne parli, non cambierà mai nulla». Visto il tema, le scene di sesso non mancano in The Deuce, ma per il suo creatore, David Simon, «Questo show ha una visione più ampia.

Non usiamo il sesso per attirare attenzione. Vogliamo cercare di capire per quali strade il porno sia passato da essere un prodotto venduto sottobanco, a un affare da miliardi di dollari, consumato da milioni di persone».

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