DOMANDE & RISPOSTE

Per lui L’isola non è stata un naufragio. Daniele Battaglia, il vincitore dello scorso anno e l’inviato di questa edizione, si è dimostrato all’altezza delle aspettative. Soprattutto non ha deviato dalla linea per cui è stato premiato: il comportamento sobrio, esente da volgarità, condito comunque dal sorriso e dall’ironia. Unico neo: il look, con quella camicia bianca e i pantaloni neri con la riga su una spiaggia assolata accanto a gente in mutande e ridotta a pelle e ossa, non lo si poteva guardare.
Scusi, Daniele, ma magliette e calzoncini non ci stavano in valigia?
«Me l’hanno fatta quelli della Rai. Hanno scelto loro, però quelle camicie me le sono stirate tutte io...»
Che giudizio si dà?
«Penso di aver messo bene a frutto la mia esperienza come concorrente perché i naufraghi mi guardavano con rispetto e poi li ho aiutati spiegando bene le regole delle sfide che sono fondamentali per conquistare cibo».
Chi le è piaciuto di più?
«Non mi posso esprimere. Devo dire però che sono contento dei quattro finalisti perché tra loro si è sviluppato un forte rapporto di amicizia».
Che pensa della Brigliadori?
«Dice cose anche molto interessanti, però va presa a piccole dosi».
Glielo ripetono tutti, ma non c’è scampo: lei, un figlio dei Pooh (del chitarrista Dodi), ha lasciato la musica per la carriera televisiva: quest’ultima esperienza la conforta nella sua scelta?
«Quando sono arrivato ultimo a Sanremo, mi sono beccato una valanga di insulti gratuiti ma anche di critiche costruttive: ho capito che quella non era la mia strada. Quando ho provato a fare televisione mi sono arrivate altre offese solo perché sono un “figlio di“. Ma ho capito che questo può essere il mio destino e pure il connubio tra musica e Tv, con l’esperienza di tanti anni di radio, mi sembra una buona via».
Il suo destino è anche quello di essere accomunato a Francesco Facchinetti, amico da sempre, e di cui ha seguito le orme. Ha voglia di seguirlo anche nell’ultimo passo di diventare padre?
«Sono strafelice per lui e non vedo l’ora di diventare “zio“.

Penso pure che sarà un buon padre perché magari riuscirà a superare le difficoltà dei nostri che, sempre in tour, sono stati assenti. Per quel che mi riguarda, la mia vita privata la tengo lontana dal mondo dello show».

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