Scripta manent

La grafia di Camilleri: così è cambiato il "papà" di Montalbano

Dall’analisi di una scrittura si può notare come essa segua l’andamento della personalità nella sua evoluzione o segnali elementi d’involuzione a livello psicofisico

La grafia di Camilleri: così è cambiato il "papà" di Montalbano

La grafologia, essendo strumento di comunicazione, è un linguaggio che si collega ad altre discipline, in particolare alle moderne neuroscienze, per cui sta assumendo una sua specifica scientificità. Dall’analisi di una scrittura si può notare come essa segua l’andamento della personalità nella sua evoluzione o segnali elementi d’involuzione a livello psicofisico. È proprio il caso di Andrea Camilleri di cui ho analizzato una firma giovanile ed una recente a 91 anni.

Nella grafia giovanile dello scrittore Camilleri si nota una notevole vigorosità e una vitalità produttiva, sorretta anche da una buona tenuta psicofisica. Le iniziali del nome e del cognome, con dimensioni piuttosto grandi, hanno dato allo scrittore una forza pulsionale ed espressiva al sentimento di sé con la conseguenza del formarsi di un Ego forte e un’alta considerazione di sé. Ciò ha senz’altro favorito una genialità operativa e produttiva, che ha contribuito a far nascere una quantità notevole di scritti, racconti e romanzi. Ma dall’altro canto ha fissato connotazioni di ostentata sicurezza nelle proprie capacità, basate anche su un’intelligenza concreta e non certo speculativa né filosofica. Nella seconda firma, eseguita nel 2017 cioè a novantuno anni, si può notare la presenza d’inceppamenti e d’incertezze dovute semplicemente all’età. Le lettere “m” e “n” minuscole vengono eseguite in maniera scolastica a indicare la necessità di garantire alla propria persona sicurezza e risparmio di energie.

Ciò non ha toccato la sfera cognitiva, ma senza dubbio lo ha reso meno resistente alla fatica e allo stress emotivo.

camilleri

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