Cultura e Spettacoli

I dubbi di Eliot sull'Europa unita

Alessandro Gnocchi

I poeti guardano lontano, come ci ricorda la migliore rivista letteraria on line: Pangea.News. In What is a Classic? (1945), scritto quando Thomas S. Eliot ha da poco pubblicato Four Quartets, il poeta esprime la sua idea di Europa, questa: «Se l'Europa è un tutto (e ancora oggi, sempre più mutilata e sfigurata quale sta diventando, l'organismo da cui deve svilupparsi ogni più alta armonia del mondo), anche la letteratura europea è un organismo i cui vari membri non possono godere di buona salute se un'unica corrente sanguigna non circola dappertutto. Il latino e il greco costituiscono la corrente sanguigna della letteratura europea... e Virgilio è il nostro classico, il classico di tutta l'Europa».

Insieme con Virgilio, Eliot indica Dante Alighieri e William Shakespeare come padri della cultura europea. Nel 1946 Eliot torna sulla questione in tre conversazioni radiofoniche, The Unity of European Culture, rivolte alla Germania. In questo contesto va letto il discorso, The Good European, tenuto il 2 giugno del 1951 presso il Royal Pavilion di Brighton, raccolto prossimamente nel settimo volume delle Complete Prose of T.S. Eliot: A European Society, pubblicato dalla John Hopkins University Press e anticipato dal TLS (proposto da Pangea.news nella traduzione di Andrea Bianchi). Nel discorso ancora inedito, Eliot accetta il progetto europeo a patto che ogni nazione conservi la propria identità culturale. Il poeta sottolinea le condizioni necessarie affinché il progetto dell'unità europea sia un successo: «La prima semplicemente è che essere un buon Europeo non credo richieda una diminuzione di identità locali e nazionali o, dal lato dell'individuo e del linguaggio, una qualsivoglia riduzione a zero dell'autostima». La seconda condizione è un corollario della prima: «Vi è sempre il pericolo che qualche tifoso a oltranza possa travisare la cultura europea come qualcosa che possa essere completamente unificato, e ledere le differenze regionali e nazionali: in seguito, di qui a una condizione dove nessuno possa guadagnare nulla dal prossimo, il passo è breve». Molto semplice ma andatelo a spiegare ai burocratosauri di Bruxelles..

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