Gian Paolo SerinoUn Jack London inedito: del grandissimo scrittore americano, autore di romanzi come Zanna Bianca, Il Richiamo della foresta o Martin Eden, arriva in libreria un volume che testimonia come sia stato tra i primi a intuire, all'inizio del 900, la potenza della fotografia e il suo ruolo nella comunicazione di massa. Ne Le strade dell'uomo (Contrasto, a cura di Alessia Tagliaventi e introduzione di Davide Sapienza, pagg. 196, euro 19,90) sono raccolte fotografie, diari e reportage. Per molti decenni ritenuto uno scrittore per ragazzi, London è stato tra gli innovatori della letteratura non solo americana. Si può dire che sia stato il primo scrittore rock: non solo per i ritmi narrativi dei suoi romanzi, ma anche per una vita avventurosa, spericolata, sempre alla ricerca di un dove che gli facesse capire perché, tra i primi a vantare milioni di lettori in tutto il mondo e a inventarsi reading con centinaia di migliaia di spettatori. È stato un innovatore anche nell'aver intuito la centralità che sui media avrebbe avuto il foto-reportage. Con la sua Kodak in pochi anni -tra il 1906 e il 1916- scattò più di 12mila fotografie. London le chiamava «documenti umani». E vedendoli oggi per la prima volta ne comprendiamo il perché: non ci sono artifici nelle sue fotografie. Sono scatti di un realismo assoluto, come le verità che lo scrittore si trovava davanti di volta in volta: che decidesse di vivere da mendicante per mesi nell'East End, la zona allora più malfamata di Londra, raccontando poi quell'esperienza ne Il popolo dell'abisso (una delle testimonianze più devastanti sulle ipocrisie della società industriale) o che vagasse tra le macerie causate dal terremoto del 18 aprile 1906 a Chicago. Immortalando le rovine, i campi per gli sfollati, ma anche gli interessi di «banchieri e uomini d'affari già pronti alla ricostruzione». London divenne anche il più famoso inviato dal fronte della guerra russo-giapponese: nel 1904 passò mesi sempre sul fronte del pericolo, tanto da essere arrestato dai giapponesi e accusato di essere una spia solo per il fatto di fotografare una tragedia.
Certo questo Le strade dell'uomo non è come il volume originale americano - Jack London Photographer (edito da University of Georgia Press nel 2010) che raccoglie oltre duecento foto- ma ci fa comprendere, grazie alla curatela e all'introduzione di Davide Sapienza, il massimo esperto di London in Italia, come lo sguardo di uno scrittore debba andare anche oltre l'inchiostro delle parole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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