Cultura e Spettacoli

Jennifer Aniston "infiamma" gli Emmy

L'attrice protagonista della cerimonia. Trionfa la serie "Schitt's Creek"

Jennifer Aniston "infiamma" gli Emmy

I primi minuti della cerimonia degli Emmy 2020 sono stati surreali. Un folto pubblico, rigorosamente senza mascherina, applaudiva con trasposto il presentatore, Jimmy Kimmel. La pandemia sembrava appartenere a un altro pianeta. Poi la rivelazione: quelle immagini di pubblico riguardavano l'edizione precedente e Kimmel era l'unico essere umano in un teatro deserto. «Benvenuti ai Pandemmys!», ha detto.

Questa edizione dell'Oscar della televisione doveva essere differente e lo è stata, per certi versi anche in maniera piacevole. A vincere sono stati la sitcom Schitt's Creek, la miniserie Watchmen e la serie drammatica di HBO Succession.

La serie televisiva canadese Schitt's Creek, ideata da Eugene Levy e dal figlio Dan, ha infranto un record. È infatti la serie brillante che si è aggiudicata, priva volta nella storia, tutti i principali premi dedicati alle commedie: migliore serie comica e i quattro premi agli attori e attrici: Annie Murphy e Daniel Levy (non protagonisti) Eugene Levy e Catherine O'Hara (protagonisti). La serie, giunta alla sua quinta stagione, è trasmessa da Cbs negli Stati Uniti e non è ancora arrivata in Italia.

Molto più scontata è stata la vittoria di Watchmen, ispirata ai fumetti DC Comics di Alan Moore e Dave Gibbons (in Italia su Sky Atlantic) che ha vinto come migliore Limited Series, oltre a due premi agli attori Yahya Abdul-Mateen e Regina King, e alla sceneggiatura.

Succession sulle vicende della famiglia del media-mogul Logan Roy (Brian Cox) è la migliore serie drammatica. La migliore attrice drammatica però è Zendaya di Euphoria (HBO, in Italia su Sky Atlantic), che ha battuto nomi noti come Jennifer Aniston (The Morning show di Apple TV) e Olivia Colaman che interpreta la regina Elisabetta in The Crown di Netflix. Successo di un'outsider anche fra le non protagoniste: Julia Garner, (Ozark su Netflix). Non sono mancati gli sketch divertenti, come quando è apparsa sul palco (a una distanza tale da indurre Kimmel a fingere di non sentire) Jennifer Aniston che ha domato un fuoco causato da un eccesso di zelo nella sanificazione della busta contenente il nome di uno dei vincitori, o quando Jason Bateman ha fatto finta di essere uno dei cartonati sistemati sulle sedie.

Alcuni messaggi sono stati recapitati attraverso capi di abbigliamento: Uzo Aduba indossava una maglietta con scritto Breonna Taylor, la donna afroamericana morta durante l'incursione della polizia nel suo appartamento a Louisville. Sterling K. Brown aveva una maglietta con scritto BLM, acronimo di Black Lives Matter, mentre il creatore di Watchmen, Damon Lindelof recava addosso il messaggio «Remember Tulsa '21», sul massacro di Tulsa del 1921, quando un gruppo di suprematisti bianchi uccise i residenti neri di un intero quartiere.

Causa pandemia molte produzioni per il piccolo schermo quest'anno sono state sospese. C'è dunque da chiedersi se il prossimo anno l'Academy of Television Arts and Sciences sarà in grado di organizzare una nuova, la settantatreesima, edizione degli Emmy Awards.

Premi che con l'aumento della qualità e della varietà dei prodotti tv stanno acquisendo un'importanza sempre maggiore nell'industria dello spettacolo americana.

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