Venti auto da film

La Lancia Aurelia, l’auto del "Sorpasso" che ci guidò in un’epoca nuova

L'aveva disegnata Pininfarina, con Gassman e Trintignat divenne un simbolo del boom economico e un’icona di bellezza

La Lancia Aurelia, l’auto del "Sorpasso" che ci guidò in un’epoca nuova

L’aveva disegnata Pininfarina e per averla bisognava mettersi in coda. La Lancia Aurelia B24 S era una sintesi perfetta di classe, bellezza, eleganza, la Catherine Spaak delle auto, la scorribanda di Gassman e Trintignant lungo la via Aurelia nel «Sorpasso» la fa diventare il simbolo di un’epoca. Il film fu girato interamente nell'agosto del 1961 tra le vie e piazze di Roma, via del Tritone, piazza del Popolo, piazza di Spagna, e poi lungo la via Aurelia da Civitavecchia a Castiglioncello, località balneare che all'epoca era una delle mete favorite dei cineasti, fino ad arrivare alla curva di Calafuria, dove la storia del «Sorpasso» ha il suo tragico epilogo. «Nel Sorpasso - ricordava Risi - Gassman è uno dei quei personaggi che si vedevano in giro per strada nell'Italia del boom economico: guidava l'Aurelia sport, e faceva lo sbruffone».

La Lancia Aurelia con cui Gassman percorre il Lungomare toscano divenne così simbolo tanto ambiguo quanto suggestivo per gli italiani del boom economico. E ben presto la vera lettura di quel film prese il posto del pettegolezzo tutto cinematografico per il quale Dino Risi ironizzava sulla passione per le auto dei cineasti impegnati a lui vicini come Antonioni e Maselli. Il «Sorpasso» è uno dei film italiani per eccellenza e regala al mondo, come vent'anni prima «Ladri di biciclette», una storia-emblema del Paese e della società da cui prende vita. Lo stile Pininfarina ha conquistato il cinema sia prima quando nel 1951 in «Sabrina» con Audrey Hepburn, William Holden e Humphrey Bogart, compare la Nash Healey Spider, che dopo con la Duetto, l'Alfa Romeo 1600 Spider de «Il laureato» con Dustin Hoffman. Molti dei 761 esemplari di Lancia Aurelia prodotti in quegli anni presero la via degli Stati Uniti. Con una cifra tra i 70 e gli 85 mila euro è ancora possibile portare nel proprio garage questo gioiello. L’originale del «Sorpasso» invece, recuperata in un magazzino di Cinecittà, è oggi di proprietà dell’imprenditore marchigiano Adalberto Beribé.

Un sogno in garage.

Commenti