Gina Lollobrigida, 90 anni il prossimo luglio, si è sposata "a sua insaputa" con il toy boy Francisco Javier Riguau Ragols. Per l'uomo - di 35 anni più giovane - sono stati chiesti dalla procura di Roma 8 mesi per truffa consumata e falso riferito alla contraffazione di un atto notarile.
L'imprenditore catalano, infatti, nell'aprile 2012 convinse l'attrice a ratificare a Roma, con dichiarazione resa davanti al notaio, il matrimonio contratto il 29 novembre del 2010 in Spagna per suo conto dalla procuratrice Maria Mercedes Gubilondo. Secondo il pm Claudia Terracina, però, la Lollobrigida credeva che quella ratifica riguardasse altro. Lo stesso Rigau avrebbe infatti redatto l'atto di matrimonio e lo avrebbe fatto firmare all'attrice, certa di star siglando una procura destinata ad un avvocato di Barcellona che doveva difenderla in alcune cause civili per diffamazione contro alcuni giornali di gossip.
Secondo i magistrati, quindi, l'uomo puntava ad acquisire lo status di coniuge "perché interessato a mettere le mani su un patrimonio immenso" (tra proprietà immobiliari, gioielli, opere d’arte, diritti cinematografici e di immagine) di una "donna sola, desiderosa di avere accanto una persona che si prendesse cura di lei".
I due si erano conosciuti nel 2004 in occasione di una festa di beneficenza a Montecarlo. Inizialmente si sarebbero dovuti realmente sposare a New York. "Doveva essere più che altro un’operazione di marketing perché la Lollobrigida voleva rilanciare la propria immagine pubblica che forse aveva perso spicco", spiega il pm, "Poi però annullò ogni progetto perchè al di là di qualche foto scattata insieme, il rapporto con Rigau era solo formale. Lui era il classico accompagnatore nelle occasioni pubbliche".
L’imputato però si rifà vivo anni dopo e si presenta da lei dicendo che serve una procura a procedere contro il suo ex avvocato in Spagna, responsabile del gossip sulle nozze saltate all’ultimo momento. La Lollo si fida e firma davanti a un notaio un documento che si rivelerà falso o comunque che sarà utilizzato dall’imputato per inscenare le nozze con una figurante nominata con un autografo taroccato.
"Quell’atto è la prova oggettiva che la signora Lollobrigida non sapesse di essere sposata", aggiunge ora il pm, "Se ci fosse stata una sua precisa volontà, tutta l’attività di contraffazione ideata a da Rigau non avrebbe avuto senso, sarebbe stata inutile e irrazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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