Max Biaggi ricorda l'amico Frizzi: "Provarono a beccarlo con amante"

Max Biaggi sulle pagine de Il Corriere della Sera racconta l'amico Frizzi: "Era la parte razionale e riflessiva, io quella impulsiva"

Max Biaggi ricorda l'amico Frizzi: "Provarono a beccarlo con amante"

"Ho perso il fratellone che mi proteggeva": Max Biaggi ricorda l'amico Fabrizio Frizzi conosciuto nel 1993. Da quel momento "ho capito che eravamo complementari".

Il ricordo commosso

Il pilota romano scrive sulle pagine de Il Corriere della Sera e racconta un paio di aneddoti per spiegare che uomo era quel suo caro amico scomparso all'età di 60 anni per malattia. "Era la parte razionale e riflessiva, io quella impulsiva. Dipendeva dal mio carattere, ma anche dal mio lavoro: il mio sport mi spingeva a reazioni immediate, a lottare, anche ad arrabbiarmi. Infatti lui me lo diceva spesso: Dovrei imparare da te, soprattutto quando devo fare un nuovo contratto. Tu combatti, sai trattare. E quando lo ha fatto era felicissimo: Max, ho tenuto duro e l'ho spuntata. Ho pensato a te..."

Un'amicizia che ha fatto di Frizzi padrino di Iris, la figlia di Max Biaggi. Fabrizio, spiega il motociclisa, infondeva "un totale senso di protezione. Se avevo un dubbio importante, chiamavo lui. Tutte le mie vicissitudini amorose le condividevo con lui. Era il mio confidente, di me sapeva tutto". E spiega che "nel 1997 lui era in crisi con Rita Dalla Chiesa e per staccare decise di accompagnarmi in Malesia dove avevo un test. In aereo incontra uno che si dice mio tifoso. Poi, quando scendiamo dall'aereo e vediamo che quello ci segue, attacchiamo discorso e scopriamo che era un paparazzo mandato da un settimanale per provare a beccare Fabrizio con l'amante.

Che ovviamente non c'era. Altro che mio tifoso. Quello era lì per lui. Fabrizio era talmente buono che lo ha invitato alla cena del suo compleanno il giorno dopo e gli ha permesso pure di fare le fotografie pur di non scontentarlo".

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