L'originale, 303 centimetri, disegnato dall'ingegnere di origine greca Alec Issigonis era un miracolo di design, praticità e utilizzo dello spazio. Dive di «Un colpo all'italiana» ma simbolo della cultura pop britannica anni '60, come i Beatles e le minigonne di Mary Quant, le tre Austin Mini Cooper S Mk1 sono state protagoniste del miglior inseguimento della storia del cinema.
Da 23 anni le celebra un raduno. Per quanto di estrazione popolare, la raccontava qualche tempo fa il «Times», la compatta «made in Britain» divenne quasi subito una star. Proprio grazie all'aiutino regalatole dal grande schermo. Nel 1969, compare da protagonista - accanto a Michael Caine - nel film «The Italian Job»: la storia di una improbabile banda di inglesi che mette a segno il colpo del secolo, trafugando a Torino quintali d'oro destinati alla Fiat per mezzo di tre mini una bianca, una rossa e una blu, i colori della bandiera britannica. «Ai produttori - sempre secondo il quotidiano britannico - vennero offerte gratis tutte le Fiat Cinquecento che volevano.
Ma preferirono pagare cash per avere sul set la compatta britannica». In ogni modo, a parte il favore riscontrato presso il jet-set, fu la gente comune a trasformare la Mini in un successo planetario. Divenne anche protagonista dei rally di Monte Carlo negli anni Sessanta e all'apice della sua carriera veniva costruita anche in Italia. Fu la Austin Motor Company a lanciare sul mercato la prima Mini il 26 agosto del 1959. Allora la vettura costava solo 496 sterline.
Disegnata da Sir Alec Issigonis, la vettura è stata prodotta nel complesso in 137 versioni, anche se la sua carrozzeria è rimasta sempre la stessa. La Royal Mail, il servizio postale britannico, decise di celebrare il suo compleanno regalandole l'onore di un francobollo. Onore tutto meritato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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