Che fine aveva fatto Mister Ignis, la fiction targata Rai sulla storia dell'imprenditore Giovanni Borghi, se l'erano chiesto in molti. Girata fra Belgrado e il Varesotto tra fine agosto 2012 e inizio 2013, sarebbe dovuta andare in onda nella primavera dello scorso anno. Poi, con il passaggio di testimone fra Maurizio del Noce ed Eleonora «Tinny» Andreatta ai vertici di Rai Fiction, ne era slittata la messa in onda. Riprogrammata per l'autunno scorso, come seguito alla serie tv su Adriano Olivetti, andrà finalmente in onda il 12 e 13 maggio in prima serata su Rai Uno. Con la soddisfazione, e forse un po' il sollievo, del produttore Renzo Martinelli, «contento perché è un buon periodo per andare in onda».
Diretta da Luciano Mannuzzi, con Lorenzo Flaherty che impersona il patron della Ignis, Anna Valle nel ruolo della moglie e Massimo Dapporto in quello del padre, la fiction è tratta dal libro omonimo del giornalista e scrittore varesino Gianni Spartà, pubblicato nel 2002 da Mondadori con la prefazione di Silvio Berlusconi. Tra «Cumenda» ci si capisce. E Borghi è di certo stato un fuoriclasse della categoria. Come nella migliore tradizione del genere, inizia a lavorare da ragazzo nell'azienda fondata dal padre fino a trasformarla, agli inizi degli anni Cinquanta, nella prima in Italia e tra le maggiori d'Europa per la produzione di elettrodomestici, frigoriferi in testa. Un uomo capace di vendere il ghiaccio agli eschimesi. Letteralmente, visto che riuscì a piazzare i suoi frigoriferi proprio agli americani che li avevano inventati, ma non solo: con lui la Pallacanestro Varese diventò padrona del mondo, il Varese calcio approdò in serie A, e del suo genio imprenditoriale beneficiarono canottaggio, pugilato e ciclismo.
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