Ora "ilgiornaleOFF" debutta sul web

Si amplia la nostra pagina dedicata agli artisti che nessuno racconta. E diventa multimediale

Ora "ilgiornaleOFF" debutta sul web

Da oggi il bello di essere «off» - cioè un creativo fuori dal coro, dalle etichette e, anche, dai salotti che contano - è che si può essere «on», cioè on line, su una nuova webzine, una rivisita multimediale che si propone come la prima grande piazza virtuale per il meglio della scena «off» italiana. Arte, teatro, cinema, musica ma anche libri e fashion, tutto rigorosamente «fuori dai soliti nomi», alla ricerca di quei talenti che producono cultura di qualità e, o perché giovani o perché estranei alle logiche di mercato (e di conoscenze) dell'intrattenimento culturale nostrano, sono pressoché sconosciuti al grande pubblico. Da oggi su ilgiornaleOFF.it articoli, interviste, gallery fotografiche, video, approfondimenti e un'agenda ricca di appuntamenti «pensati per un pubblico vasto, per un pubblico pop», spiega l'attore Edoardo Sylos Labini, direttore editoriale del progetto, che ha voluto trasportare sul web lo spirito della pagina OFF, il consolidato appuntamento domenicale delle pagine culturali del nostro giornale.

La sfida? Creare un portale di servizio utile non tanto agli addetti ai lavori ma al grande pubblico, dove segnalare storie e produzioni artistiche meno note ma di qualità. Una bussola nel burrascoso mare della creatività e della cultura del nostro Paese, per puntare dritti al talento, fare scouting a favore dei giovani, mostrare gli atelier di artisti poco considerati dai soliti quattro paludati critici, invitare a sedersi in quel piccolo teatro di quartiere dove davvero si fa sperimentazione o ascoltare con attenzione un album autoprodotto. «Intendiamoci: per noi OFF non è il Teatro Valle occupato, e nemmeno il polveroso scantinato dove s'improvvisa una performance incomprensibile. Vogliamo invece dare visibilità alla cultura di qualità, spesso insabbiata da logiche di mercato o di politica cui fatico a rassegnarmi», precisa Sylos Labini. La rete, su questo, è sensibilissima e alquanto scafata: doveroso, dunque, creare un sito-vetrina che, fin dalla veste grafica e dalla facile navigabilità, sia bello e funzionale al contenuto. Riduttivo, poi, limitarsi solo alla scrittura: bisogna esplorare nuovi linguaggi, specie quello video e fotografico, entrambi molto amati dagli utenti del web, e stimolare la partecipazione trasversale (vedi i social network, Facebook e Twitter su tutti).

Realizzato con Vincenzo Basirico, ceo di Interludio e responsabile del coordinamento editoriale, da oggi il sito ospita cinque ambienti tematici (arte, musica, cinema, teatro e rubriche) su una testata fissa che richiama la «vecchia» carta del quotidiano: una ventina i contributi settimanali aggiornati on line tra cui, ogni lunedì, l'editoriale a cura di Sylos Labini e la trasposizione degli articoli della pagina domenicale Off del nostro quotidiano (corredati da approfondimenti e video). Martedì, mercoledì, venerdì e sabato interviste audio «d'autore»: è la rubrica «Anche io ero Off», nella quale Sylos Labini intervista personaggi famosi che raccontano aneddoti dei loro esordi. Si comincia con Ornella Vanoni (e il suo debutto con Strehler), con Mimmo Paladino alla ricerca di qualcuno che creda nella sua arte monumentale, con un «outsider» come Red Ronnie che, dopo decenni di tv, si è reinventato sul web e poi ancora Sabrina Ferilli, Pasquale Squitieri e molti altri. Oltre a una ricca agenda suddivisa per città e sezioni per non perdersi proprio nulla che valga la pena vedere o ascoltare, si parlerà di libri «off» (di piccoli editori o di talenti emergenti) con le videorecensioni di Luigi Mascheroni e di «Off a porter» con Maria Elena Capitanio per un omaggio al «made in Italy» fuori dal giro del fashion system.

«Non faremo barbose recensioni: sulla cultura non si pontifica. Nostro compito sarà segnalare agli utenti i talenti da scoprire e da tenere d'occhio», spiega Sylos Labini. Il compito spetta a Pedro Armocida per il cinema, a Luca Beatrice e Angelo Crespi per l'arte, a Paolo Giordano e Antonio Lodetti per la musica, a Enrico Groppali e Angelo Mellone per il teatro. E poi ancora fotografia d'autore e di ricerca grazie alle dritte indicate da Officine International e, chicca tra le chicche, la rubrica off per eccellenza: «Senza santi in paradiso.

Confessioni ad una vecchia checca», dove Nino Spirlì, con il suo ben noto spirito dissacrante e fuori dagli schemi, raccoglierà gli sfoghi degli artisti puniti da un sistema clientelare che tutto fa tranne far emergere i talenti.

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