Il "piccione" fa centro Vince a sorpresa la commedia surreale

Andersson sbanca il Lido, escluso «Birdman» di Iñárritu Scontati i verdetti favorevoli a Oppenheimer e Konchalovskij

Il "piccione" fa centro Vince a sorpresa la commedia surreale

Venezia - «Oggi si festeggiano i vincitori ma l'impegno che ci prendiamo tutti insieme è che una volta tornati alle nostre vite iniziamo a parlare, e tanto, dei film che abbiamo visto, che non si fermano qui ma escono e cercano il loro pubblico». Chissà se l'augurio di Luisa Ranieri, madrina della 71a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia che ha condotto con eleganza e professionalità la cerimonia di chiusura, prenderà mai corpo. La buona notizia è che il nostro paese porta a casa due premi per il film di Saverio Costanzo Hungry Hearts girato a New York con la doppietta per la migliore interpretazione maschile e femminile. Con l'attore rivelazione della serie Girls , Adam Driver, che, in un messaggio letto dal regista, ha detto di «non riuscire a esprimere il suo senso di gratitudine e umiltà». Ci ha provato allora Alba Rohrwacher che con la Coppa Volpi in mano ha ringraziato sia l'attore «con cui lavorare è stata esperienza facile, sorprendente e bellissima» che Saverio Costanzo «regista coraggioso, questo film esiste solo grazie a lui che l'ha voluto e l'ha portato sulle spalle». Ad ascoltare le sue parole c'era la sorella Alice, regista vincitrice del recente festival di Cannes, chiamata a presiedere la giura che ha consegnato il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis a Court di Chaitanya Tamhane, vincitore anche della sezione Orizzonti dove Belluscone - Una storia italiana ha ricevuto il premio speciale della giuria. Sulla mancanza di riconoscimenti per gli altri film italiani, quello di Martone su Leopardi e quello di Munzi Anime nere , il giurato Carlo Verdone, nella conferenza stampa successiva alla premiazione, ha rivelato che «se ne è parlato ma poi si va avanti a maggioranza. Siamo passati a parlare del film di Costanzo che ci ha conquistato di più e gli altri due sono rimasti indietro».

Durante la cerimonia a sorprendere è stato il giovanissimo interprete francese Romain Paul di Le dernier coup de marteau di Alix Delaporte, salito sul palco a ritirare il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore. Il ragazzo, educato e navigato, ha salutato correttamente tutti i membri della giuria e ha ringraziato gli altri due interpreti del film, oltre ai genitori, «per tutto quello che mi hanno insegnato». Poco prima sono stati consegnati il premio speciale della giuria al turco Sivas di Kaan Muydeci che aveva ricevuto contestazioni nella proiezione stampa per i combattimenti dei cani messi in scena. Il regista ha voluto salutare l'attore protagonista «che è purtroppo mancato pochi giorni fa e non è qui con noi, il premio lo dedico a lui». Mentre il riconoscimento per la migliore sceneggiatura è andato a Ghesseha ( Tales ) di Rakhshan Banietemad, «un immenso regalo a tutti gli iraniani amanti del cinema», ha detto la regista.

Per quanto riguarda i riconoscimenti più importanti, The Look of Silence di Joshua Oppenheimer, ha ottenuto il Gran premio della giuria, ma il regista è stato bloccato per il maltempo a Chicago, mentre il Leone d'Argento per la migliore regia è andato a The Postman's White Nights di Andrei Konchalovskij che ha detto di essere «estremamente felice come un bambino che aspetta di vedere i regali sgotto l'albero anche se domani ci risveglieremo adulti».

A ricevere il Leone d'Oro per il miglior film, prima che il presidente della Biennale Paolo Baratta ringraziasse il direttore artistico Alberto Barbera dando appuntamento al 2 settembre 2015, è stato A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence dello svedese Roy Andersson che ha baciato il premio perché, ha detto, «è un onore riceverlo dall'Italia che ha dato così tanti maestri del cinema, come Vittorio De Sica che con Ladri di biciclette è stato la mia massima ispirazione».

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