Cultura e Spettacoli

Ma quale Nuvola, siamo in cantina

"Più libri più liberi" nel nuovo centro: molto spazio, ma sottoterra...

Ma quale Nuvola, siamo in cantina

La Nuvola di Fuksas è una presenza che aleggia su «Più libri più liberi», la fiera della piccola e media editoria di Roma che quest'anno si è trasferita dal Palazzo dei Congressi dell'Eur al nuovo centro congressi dell'archi-star romano.

Per gli editori presenti in fiera - oltre 550, cento in più del 2016, grazie allo spazio espositivo passato da 2.000 a 3.500 metri quadri - la Nuvola è invisibile, perché lo spazio riservato agli espositori si trova al piano sotterraneo: alzando lo sguardo, c'è un soffitto nero che dà una sensazione di diffusa cupezza.

Impossibile non fare il confronto con i marmi e l'architettura razionalista del palazzo costruito per l'esposizione universale (poi saltata) del 1942. Del resto, chi si occupa della pubblicazione di libri di carta nel XXI secolo non può essere conservatore... Ma si sa, viviamo in tempi di innovazioni ed è necessario accettare il cambiamento, un'accettazione che non deve essere subita passivamente ma caratterizzata dalla conservazione di alcuni punti fermi che, nel caso dell'editoria indipendente, si declinano nella tutela della bibliodiversità.

La scelta della nuova sede appare convincente salendo al piano superiore, dove finalmente i lettori possono ammirare l'opera di Fuksas che conferisce ben altro respiro alla fiera del libro. È qui, al piano Forum, che si trovano gli stand istituzionali; dall'Associazione italiana editori al Caffè letterario Rai, dalle Biblioteche di Roma al Centro per il libro e la lettura del Mibact.

Tra gli editori c'è un misto di curiosità e preoccupazione per l'esito della fiera: se la speranza è che la nuova sede porti più visitatori trainati dalla novità della Nuvola, al tempo stesso il maggior numero di espositori rischia di diminuire i libri venduti da chi partecipa da vari anni alla fiera. Si tratta, in fin dei conti, del problema atavico dell'editoria italiana: l'offerta è maggiore della domanda.

Inoltre, come segnala un editore: «Nella vecchia sede, chi voleva assistere a una presentazione era obbligato a passare tra gli stand degli editori per andare nelle sale eventi, ora ci si può recare direttamente al mezzanino dove si organizzano le presentazioni». Il rischio che il visitatore si limiti a partecipare alla presentazione a cui è interessato limitandosi a un veloce e superficiale giro tra gli stand diventa concreto con i grandi nomi che interverranno: dopo l'inaugurazione del ministro Franceschini, il primo giorno ci sono state le presentazioni di Emiliano Fittipaldi e Lirio Abbate e ospiti di spicco sono previsti fino a domenica, giorno di chiusura della fiera.

Molti sono gli aspetti positivi del nuovo corso di «Più libri più liberi»: la disposizione degli stand conferisce maggiore ariosità e spazio ai corridoi e i visitatori possono fermarsi con tranquillità a sfogliare i libri. Va riconosciuto inoltre all'Aie un imponente lavoro di promozione e pubblicità dell'evento, da settimane nelle metropolitane di Roma e in città sono tanti gli spazi pubblicitari dedicati alla kermesse.

Infine, fin dalla prima edizione, «Più libri più liberi», vista la vicinanza con il Natale, è un'occasione per le principali case editrici indipendenti di presentare le proprie novità e quest'anno, tra i corridoi della fiera, si respira una rinnovata fiducia per un mercato editoriale che, seppur con grande fatica, sta uscendo dalla crisi degli ultimi anni.

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