Quando un ministro dà lezioni di musica

«In Francia gli uomini politici si considerano tutti più o meno scrittori. François Mitterand sono sicuro le critiche alla sua politica lo lasciavano indifferente, ma non ha mai tollerato che qualcuno mettesse in dubbio le sue qualità di intellettuale, o mi sbaglio?». Parla il protagonista di Musica assoluta (editore De Ferrari), un violinista in pensione, al quale l'autore cerca di strappare qualcosa sull'inafferrabile e mai intervistato direttore-mito Carlos Kleiber. Il musicista in ritiro è austriaco, si professa neutrale. Sottolinea però che i politici tedeschi possono essere stati eccellenti pianisti come il Cancelliere Helmut Schmidt o conoscitori come il Presidente federale Richard von Weiszäcker. «Per quanto riguarda la musica, i vostri responsabili politici non ne sanno niente, la ignorano candidamente. La loro ammirazione è tutta per la pittura e la letteratura. Apprezzano ciò che mette in scena il potere o ciò che ne parla». Autore di questo affascinante piccolo libro è Bruno Le Maire, attuale Ministro dell'Economia del governo Philippe, capace di evocare un musicista unico e di riflettere nel suo genio e nelle sue umane debolezze il significato più alto della nostra cultura.

Confessiamolo: si prova invidia per un ministro che pensa e scrive così bene, soprattutto perché è naturale il raffronto con le competenze

musicali cisalpine e italiche. A chi tiene in sospetto la buona scuola, ricordiamo che Le Maire è un enarca, formato al collegio S. Luigi Gonzaga di Parigi, con abilitazione all'insegnamento delle lettere classiche. Chapeau.

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