"In Rai per me non c’è più posto". Lo sfogo di Nancy Brilli

In una lunga intervista rilasciata a Chi, Nancy Brilli si sfoga e rivela il motivo per quale da anni non comparare in tv, nonostante le sue doti di attrice sono note a tutti

"In Rai per me non c’è più posto". Lo sfogo di Nancy Brilli

È un’icona di moda e di bellezza e soprattutto un’attrice di talento. Eppure Nancy Brilli da un po’ di tempo pare essere scomparsa dai radar e, proprio per questo motivo, la showgirl si sfoga in una lunga intervista che ha rilasciato su Chi in cui racconta i motivi del suo esilio dal piccolo schermo. L’argomento è balzato agli onor di cronaca dopo che Nancy Brilli ha pubblicato un breve video del suo provino per la fiction "L’Oriana", ruolo che è andato poi a Vittoria Puccini.

"Il mio ultimo lavoro in Rai risale a 17 anni fa. Parliamo di Commesse, una serie di successo. Da allora, niente più. Eppure, nei loro show, continuano a invitarmi – esordisce Nancy Brilli nell’intervista al celebre settimanale -. Come andò quel provino per la fiction su Oriana? Ammetto che il mio è mestiere difficile. In quella circostanza fui io a propormi dopo aver letto una prima ipotesi di sceneggiatura, che poi fu completamente diversa da quella andata in onda con la bravissima Vittoria Puccini – continua -. Quello che mi ferì fu il trattamento che mi venne riservato. Mi dissero: “Bello il trucco, ma questi li facciamo anche noi a Tale e quale show. Per poi aggiungere che ero bravissima, ma troppo popolare e che le donne vere avrebbero faticato a riconoscersi in una come me".

Una pagina della sua vita da attrice che Nancy Brilli non riesce ancora a dimenticare. "Mi fece male quella sufficienza, tanto quanto l’arroganza. E la cosa che più mi addolora è che anche alcune donne ne abusino. Come se una volta arrivate ai piani alti si sentissero in diritto di poter dire qualsiasi cosa – afferma senza fremi- . Potevo non piacere e non essere adatta, ma lì c’era solamente voglia di ferire".

E sul perché da anni non lavora in Rai rivela: "Quando ci ho provato, mi è stato detto che non c’erano ruoli per me. Il vero problema è che oggi si parla sempre più spesso di ruoli prestabiliti. E che a scegliere non sono più i registi, ma funzionari vari o chi per loro".

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