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Ritorno al Futuro: le curiosità e un possibile sequel

Mentre Christopher Lloyd si dichiara favorevole a un sequel di "Ritorno al Futuro", la Toyota realizza uno spot con la reunion tra Marty McFly e Doc Emmett Brown

Ritorno al Futuro: le curiosità e un possibile sequel

Sale la febbre per il "Ritorno al Futuro Day". Il 21 ottobre 2015 Marty McFly, nel secondo film della saga, giungeva nel suo futuro trovandolo molto mutato: auto volanti, skateboard volanti, autolacci, bar computerizzati, riconoscimento vocale e impronte digitali al posto delle chiavi, televisore multicanale, idratatore per cibo liofilizzato e giacche regolabili secondo la taglia. Così, Toyota ha pensato di pubblicizzare la sua nuova vettura che va a idrogeno, chiamando a interpretare lo spot i due uomini che andarono nel futuro, Michael J. Fox e Christopher Lloyd: la nuova Toyota non vola, ma il suo motore non si avvale di sistemi inquinanti.

Intanto, Lloyd ha dichiarato che sarebbe disponibile a un sequel, sebbene il regista Robert Zemeckis e lo sceneggiatore Bob Gale si siano già mostrati in disaccordo con qualunque operazione commerciale che potrebbe compromettere quello che "Ritorno al Futuro" ha rappresentato e rappresenta per milioni di persone al mondo. Tuttavia l'attore che interpretò Doc crede che non ci sarebbero ostacoli neppure per Fox, che da tempo è affetto dal morbo di Parkinson. «Credo - ha detto Lloyd - che a prescindere dal Parkinson probabilmente coglierebbe al volo l'occasione e lui sarebbe fantastico. Non vedo la possibilità di fare un altro sequel senza di lui. Mi piacerebbe certamente che fosse Bob Zemeckis a dirigerlo, Bob Gale a scriverlo e altri attori del cast ad essere coinvolti. La DeLorean è stata una scelta così perfetta per il film. Sembrava così veloce e futuristica».

Nel tempo, "Ritorno al Futuro" è divenuto un punto fermo nella cultura pop, basti pensare che più di un episodio de I Griffin o de I Simpson sono ispirati alla saga, mente in una puntata dell'anno scorso di The Big Bang Theory i 4 nerd si riuniscono per provare a costruire il volopattino. In Italia, il protagonista del successivo film interpretato da Fox, "Voglia di Vincere", prese il nome di Marty nel doppiaggio.

Fox non doveva neppure essere il protagonista della saga che invece l'ha reso famoso e amato. Per quel ruolo era stato scelto Eric Stoltz, che secondo Zemeckis era bravissimo ma mancava d'ironia e fu licenziato dopo 6 settimane. Il nuovo Marty era già impegnato con le riprese di "Casa Keaton", così la troupe fu costretta a girare di notte, realizzando le esterne diurne solo nel fine settimana: Michael J.

Fox arrivò in quel periodo a dormire un massimo di 5 ore al giorno.

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