Santa Cecilia conquista l'Italia e il mondo

Maggio tempo di vari. Santa Cecilia ha presentato il ricco cartellone della prossima stagione dell'Accademia Nazionale. Apertura nel segno operistico, come consuetudine consolidata da Antonio Pappano alla sua dodicesima stagione romana. Si tratta del molto affascinante e assai raro Re Ruggero di Karol Szymanowski (5-9 ottobre) con le proiezioni video affidate al duo Masbedo (al secolo Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni). Scelta emblematica della duttilità interpretativa di Pappano, il quale non solo rispolvera opere poco praticate, ma passa da mitizzate sinfonie di Mahler (Sesta e Nona) all'accompagnamento di solisti affermati e affiatati (Jan Lisiecki per Chopin, Anne Sophie Mutter per Beethoven, una serata con l'astro tenorile di Juan Diego Florez), dall'integrale sinfonico di Leonard Bernstein (per il centenario della nascita del grande musicista americano) alla musica contemporanea (Peter Eötvös ed Ennio Morricone). Nella stagione cameristica e sinfonica si alternano alcuni fra i maggiori direttori d'orchestra viventi: il sublime Yuri Temirkanov sei concerti in aprile -, Semyon Bychkov, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung. Orecchio alle (giovani) certezze di talento: il colombiano Andrés Orozco-Estrada, il ceco Jakob Hrusa, il russo Vasilij Petrenko.

La corazzata Santa Cecilia prosegue le sue campagne estive con le tournée di prestigio: Salisburgo, Festival Menuhin a Gstaad e Festival Enescu a Bucarest, poi in autunno America (New York, Boston, Rochester e Washington D.C.) e Germania (Düsseldorf, Monaco, Amburgo, Francoforte, Baden-Baden). Santa Cecilia Capomunni.

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