Cultura e Spettacoli

Scamarcio contro lo ztl a Napoli: "Deve rimanere un bordello"

E l'attore spara a zero anche sui talent: "Chi vuole cominciare deve provare uno spazio protetto dove non ci si esibisce subito ma si capisce di cosa si sta parlando"

Scamarcio contro lo ztl a Napoli: "Deve rimanere un bordello"

"Mi stupisce che anche Napoli abbiano messo la Ztl, io non sono d'accordo: Napoli deve essere un bordello, un casino. Mica vogliamo normalizzare anche Napoli?". No, non si tratta della folle idea di un menbro dell'amministrazione napoletana, ma il pensiero dell'attore Riccardo Scamarcio che ai microfoni di Radio Club 91 della scuola di cinematografia CinemaFiction Napoli, ha voluto dire la sua. Certo, sarebbe da capire perché in tutte le città d'Italia c'è una zona a traffico limitato mentre il capoluogo campano, secondo l'attore, non dovrebbe averlo.

Scamarcio ha rivelato che ha in cantiere con la sua casa di produzione "Buena Onda", un film proprio su Napoli per la regia di Beppe Gaudino con Valeria Golino come protagonista, Getano Di Vaio, Massimiliano Gallo. Si tratta di "un film diverso che racconta il misticismo che c'è a Napoli. Un'altra faccia delle 100 mila.

E sul cinema italiano spiega: "È uguale al cinema straniero, il cinema ha delle dinamiche e dei meccanismi che si ripetono. Si dice che il cinema estero sia migliore di quello italiano io non credo cambi solo la lingua. Gli italiani non hanno nulla da invidiare. Il cinema è un linguaggio internazionale. Il cinema straniero mi ricorda il cinema italiano di qualche anno fa, di quando ho cominciato. L'attore è un mestiere, il lavoro consiste in energia, in emozoni, sentimenti, come l'elettricista."

Ma la vena polemica di Scamarcio non si ferma e sui talent l'attore spara a zero: "Chi vuole cominciare deve provare uno spazio protetto dove non ci si esibisce subito ma si capisce di cosa si sta parlando. I talent hanno il piccolo handicap di non far scoprire nuovi talenti e non ci si può esibire immediatamente se non si capisce che cosa si sta facendo.

Occorre lavorare in un contesto protetto come le scuole altrimenti non si capisce la bellezza del mestiere dell'attore e si diventa merce, soldi, successo, fama e quindi diventa una forma di corruzione".

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