Spazio blues

Un genere musicale molto vicino al blues, poco noto ai più ma amatissimo dagli appassionati, è lo Zydeco. È la musica popolare dei «cajun» (contrazione di Acadian) e dei creoli della Louisiana, molto allegra e ballabile, guidata dalla fisarmonica e spesso accompagnata da strumenti autocostruiti come lo washboard (ovvero l'asse da lavare in funzione ritmica). Il re (infatti si presentava al suo pubblico con in testa una vistosissima corona) di questo sound è Clifton Chenier, di cui è uscita la splendida antologia Clifton Chenier: Louisiana Stomp. 1954-1960 Recordings. Dalla terra del bayou (che deriva dall'indiano Choctaw Bayuk) ovvero quelle enormi pozze d'acqua che si stendono in mezzo a foreste impenetrabili e che hanno ispirato il sound di gloriosi gruppi come i Creedence, Chenier è diventato una star internazionale e nel 1984 ha vinto anche un Grammy - per il miglior album tradizionale - con il disco I'm Here. Le sue canzoni fondono ritmo e melodia in modo mirabile e i suoi concert erano molto folkloristici e spettacolari. Chenier era un vero animale da palcoscenico che, con brani come Rockin' Bop, Chenier Boogie, Rockin' Accordion e molti altri ha fatto crescere una generazione di musicisti come Buckwheat Zydeco, Fernest Arcenaux, Rockin' Dopsie, Chris Ardoin, amati anche dal popolo del rock che apprezza le radici.

«Io sono un figlio della Louisiana - diceva sempre - e lotto per la tradizione ma amo anche il blues e il rock e sono contento di far felice la gente con la mia musica». Con un piede amputato e una grave forma di diabete, Chenier ha continuato a suonare dal vivo fino a una settimana prima della morte, avvenuta il 12 dicembre 1987.

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