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Il surreale surf astrale di Scalfari

Il Fondatore spiega (a modo suo) la scoperta delle onde gravitazionali

Il surreale surf astrale di Scalfari

Non avete capito cosa sono le onde gravitazionali, previste nella relatività di Einstein, perché avete letto articoli di astrofisici? Nessun problema, c'è Eugenio Scalfari, perché «i giornali hanno dato ampia notizia dell'avvenuta conferma e hanno tentato di mettere in chiaro il suo significato; secondo me però in questo non sono riusciti. (...) Perciò cercherò di spiegare con brevità e chiarezza il significato di questa scoperta finalmente dimostrata».

Sulla stessa Repubblica l'avevano spiegata bene due astrofisici, ma a Scalfari non va bene, sale in cattedra e ce la spiega lui. Vediamo. «La struttura gravitazionale è un equilibrio che cambia di continuo di attimo in attimo, quando i corpi celesti, ciascuno dei quali ha una sua propria densità, entrano in contatto e il corpo più denso attira quello più leggero fino a modificare le orbite della gravitazione e talvolta addirittura inghiottirlo». Che significa? Niente, è la supercazzola prematurata con scappellamento astrale. La legge di Newton è la legge di Newton e la legge del moto è la legge del moto, punto. Quel che conta è la massa, non la densità, i corpi si attirano reciprocamente in proporzione al prodotto delle loro masse e inversamente al quadrato delle distanze, Scalfari doveva leggere Newton prima di cercare di capire Einstein. Nella fisica di Scalfari non staremmo con i piedi per Terra, a meno di non essere noi stessi corpi celesti in collisione gli uni con gli altri, sprofonderemmo sottoterra, la mela avrebbe sfondato la testa a Newton e la Luna ci cadrebbe addosso e diventeremmo un buco nero. Ma mica è finita, la testa di Einstein che c'è in Scalfari continua: «Questi fenomeni avvengono continuamente in ogni punto dell'universo e modificano la struttura gravitazionale ripercuotendone gli effetti sullo spazio che li circonda sia dal punto di vista della macrocosmica che da quello della microcosmica, dagli astri alle particelle elementari che viaggiano in tutto l'universo cambiando di continuo i loro rapporti specifici e quelli con la curvatura spazio-temporale».

La macrocosmica cos'è? Casomai macrocosmo. Che la gravità influisca sulle particelle elementari è un'altra scoperta di Scalfari, dovrebbero dargli il Nobel. In sostanza voi accendete il lampadario e la luce casca per terra (non so se prima o dopo il lampadario). Imperterrito, continua, con brevità e chiarezza: «Se vogliamo applicare queste verità scientifiche ai valori che interessano più da vicino la nostra specie, ne deduciamo che il potere domina l'universo intero, le sue densità, le sue gravitazioni, le sue velocità fino a quando quel potere passerà di mano». Cosa sono le gravitazioni? E il potere? È la Forza di Star Wars? La legge di gravitazione universale è sempre quella, non passa di mano. «Ma la natura cangiante non avrà nessuna modifica: il cambiamento resta agganciato alle onde gravitazionali». Ma di cosa sta parlando? Il moto non relativistico, cioè quello della Terra intorno al Sole, non è «agganciato» alle onde gravitazionali (è un concetto senza senso). Infine «a queste conclusioni era già arrivato Einstein nel 1915», proprio le stesse conclusioni di Scalfari, uguali uguali, e comunque sarebbe il 1916.

Il prossimo commento scientifico lo affidino a Alba Parietti, ne saprà certamente di più.

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