Cultura e Spettacoli

Torna la voce di Sam Cooke che trasformò il gospel in pop

Una raccolta delle più belle canzoni del cantante ucciso misteriosamente a Los Angeles negli anni '60

Torna la voce di Sam Cooke che trasformò il gospel in pop

Il 18 dicembre 1964, 200mila persone di colore si radunarono alla Funeral Home di A.R. Leak piangenti per rendere omaggio alla salma di Sam Cooke, il cantante gentile ed elegante che aveva modernizzato il gospel. Pochi giorni dopo, al funerale, nella chiesa battista del Mount Sinai a Los Angeles, oltre 5mila astanti seguirono il suo funerale. Cooke aveva sempre combattuto per una musica senza razza né colore ed era amato da tutti, proprio per la sua figura di uomo raffinato che aveva trasformato il gospel in pop soul vendendo milioni di dischi. La sua immagine pubblica contrasta con la sua morte violenta, le cui cause non furono mai chiarite fino in fondo. Cooke fu ucciso a colpi di pistola dalla proprietaria di un albergo mentre - così vuole la vulgata - stava tentando di violentare una giovane ragazza. Quanto strida questa miserabile fine con la sua etica di cantante «religioso», che nel 1951 aveva sostituito R.H. Harris nelle fila dei Soul Stirrers, uno dei gruppi gospel più in voga dell'epoca.

Il canto di Cooke, dal fraseggio perfetto, era puro, sacro e cordiale e faceva impazzire il pubblico nero, che si identificava nella sua immagine. Divenne la bandiera dei Soul Stirrers attirando l'attenzione di J. W. Alexander, proprietario della minuscola casa discografica Keen. Cooke, senza tradire il suo spirito, voleva mescolare il gospel con il soul e soprattutto con il pop, pensando ai night club frequentati da un pubblico elegante e danaroso. Incideva per la Specialty di Art Rupe, che non vedeva di buon occhio questo cambio di stile, e lo lasciò approdare alla Keen, dove da solista, nel 1957, incise You Send Me che vendette un milione e 700mila copie. Che affare per Alexander e per la Keen, che per festeggiare l'evento pubblica in questi giorni il cofanetto di 5 cd Sam Cooke: The Complete Keen Years: 1957-1960 con una pletora di inediti e di bonus tracks (compreso il bellissimo album Tribute to the Lady dedicato a Billie Holiday) che ne fanno rivivere l'inimitabile stile.

Metà predicatore metà crooner, Cooke inanella una serie di successi, portando in classifica brani come Only Sixteen, You Send Me, All of My Life, la sofisticata rilettura di Blue Moon. Certo il pubblico più impegnato lo ricorda per classici quali A Change Is Gonna Come, scritta da Cooke subito dopo aver ascoltato da Bob DYlan Blowin' In the Wind. Con il suo stile raffinato e al tempo stesso ben legato alle radici, Cooke conquistò il mondo del gospel, del soul e del pop, senza allontanare il pubblico nero, che all'inizio aveva preso male la sua svolta commerciale e fuori dalla chiesa.

Cooke rimane uno dei personaggi più citati e amati nella storia della musica popolare nera (era uno dei pochi personaggi di colore in grado di farsi valere nella società dei bianchi) anche se la sua fine, come spiegavamo sopra, è stata piuttosto ingloriosa, anche se ci sono ancora molte ombre sulla dinamica.

Cooke, che all'epoca aveva 33 anni ed era sposato con la sua fidanzatina dei tempi del liceo, in un ristorante di Hollywood, conobbe una ragazza di 22 anni, Elisa Boyer. A fine cena, Sam si offrì di accompagnarla a casa ma finì in un motel dove, parre si registrò come «Signor e Signora Cooke». Il seguito è noto soltanto nelle parole della ragazza al processo che dichiarò: «Mi trascinò in camera mentre io gli chiedevo di riportarmi a casa. Lui invece chiuse la porta a chiave, mi spinse sul letto e mi tenne ferma. Continuava a dire faremo solo due chiacchiere. Mi strappò di doso il maglione e poi fece a brandelli il vestito che portavo. Sapevo che voleva violentarmi». Questa la parte della storia vista dal lato della vittima, che riuscì a fuggire dalla camera, portando con sè anche i vestiti di Sam. Poi il racconto passa dalla bocca della direttrice del motel, una donna di colore di nome Bertha Lee Franklin, colei che premette il grilletto. Questa disse che Cooke se ne andò, tornando poco dopo, molto agitato e vesttito solo dell'impermeabile in cerca della ragazza che nel frattempo era sparita. La Franklin - a suo dire - minacciò di chiamare la polizia e, mentre Cooke cercava di forzare la porta dell'ufficio per aggredirla, lei gli sparò a bruciapelo tre colpi di pistola. «Signora, Lei mi ha sparato», pare siano state le ultime parole del cantante.

Certo, per le 200mila persone accorse alla veglia funebre, è rimasto un eroe, come è diventato un inno la sua prima canzone postuma, la citata e impegnata A Change Is Gonna Come.

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