La tv delle ragazze non si perde nella nostalgia

Nei primi minuti siamo stati presi dallo sgomento: oddio pare proprio di essere stati catapultati nella tv del 1988, ma non si ride, non si comprende l'ironia, anzi non si capisce nulla, né il senso dello show né dove vuole andare a parare. Poi, dopo il primo quarto d'ora di incertezza e dopo il doveroso rimando agli sketch di trent'anni fa che al massimo provocano un sorrisetto di simpatia nostalgica in chi c'era a quell'epoca davanti alla tv, ecco che la Tv delle ragazze 2.0 si illumina, prende una forma, si avvia in un percorso (abbastanza) logico e si trasforma in un delizioso e godibile show come era stato del resto quello originale. Non era una sfida facile per Serena Dandini (riapparsa dove l'assurdo allontanamento di anni fa) e la vecchia squadra pazzerella delle sue amiche attrici (dalla Finocchiaro alla Guzzanti a Lella Costa) riportare su Raitre un programma che sapeva d'antico, invece l'operazione pare riuscita. Almeno a giudicare dalla prima puntata. Più azzeccata nei divertenti siparietti in cui si prendono in giro gli aspetti femminili (come la depilazione) che nei momenti di satira contro il governo (abbastanza scontati visto che i gialloverdi fanno troppo ridere da soli) o nelle interviste sul redivivo divano rosso.

Si arriva pure a prendere in giro la Isoardi (in casa Rai) e Salvini. Insomma, avercene nella tv di oggi di show ironici che non scadono nella volgarità o nell'assurdità. Quindi val la pena godersi le altre tre puntate, sempre al giovedì su Raitre.

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