In occasione del mese del Pride e del 50 ° anniversario della rivolta di Stonewall, anche il principe William ha voluto dire la sua, esponendosi in prima persona come uomo, futuro regnante e, soprattutto, come padre.
Come racconta il “Daily Mail”, oggi, in visita ufficiale all' "Albert Kennedy Trust" di Londra, organizzazione non governativa che dà un tetto a giovani gay e transgender cacciati di casa dalle loro famiglie, il Duca di Cambridge, interpellato a tal proposito da un attivista, ha dichiarato che per lui avere dei figli omosessuali non sarebbe un problema se non per le preoccupazioni di come potrebbero essere accolti e trattati da un mondo che è purtroppo ancora largamente omofobo.
Messo di fronte all'ipotetico coming out di uno dei suoi tre figli, George, Charlotte e Louis, tutti eredi al trono d’Inghilterra, proprio come lui, ha assicurato all’attivista che penserebbe solo al loro bene. "Credo che a cose del genere inizi a pensarci davvero solo quando diventi genitore e io so che reagirei assolutamente bene” ha detto William mentre parlava a decine di giovani rinnegati dai loro genitori per il loro orientamento sessuale. Spiegando che intende sostenere incondizionatamente i suoi figli quali che siano le loro scelte di vita, il Principe 37enne ha ammesso di aver discusso di recente di questa possibilità con sua moglie Kate Middleton.
“L'unica cosa di cui sarei preoccupato è come l’essere gay dei miei figli possa essere visto o interpretato dalla società, in particolare per il ruolo che i miei figli rivestono e la pressione che potrebbero sentire addosso. Ma è un problema, quello dell’angoscia per il futuro, che riguarda tutti i genitori che temono per il futuro dei loro figli. Questa paura va affrontata attraverso la comunicazione. Per questo io e mia moglie Catherine abbiamo più volte parlato di questa possibilità, trovandoci d’accordo sul fatto che saremo sempre al fianco dei nostri figli. Comunicare è fondamentale.
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