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Caldo, umidità, zanzare i dribbling mondiali del ct

A Coverciano test climatici e protezioni per le malattie Cassano tra i più in forma, Rossi la vera incognita

Caldo, umidità, zanzare i dribbling mondiali del ct

Prandelli lo ripete da mesi: questo sarà un Mondiale diverso dagli altri, soprattutto per le condizioni climatiche con cui faranno i conti gli azzurri. Per il ct stavolta i nomi e l'esperienza verranno dietro alle condizioni fisiche dei suoi uomini. I 23 che partiranno per il Brasile saranno sicuramente i più in forma, a prescindere dal loro curriculum.

Proprio per questo ieri a Coverciano il responsabile medico della Nazionale, professor Castellacci, al termine della prima fase del ritiro azzurro, ha fatto un punto sanitario.

Giuseppe Rossi risponde bene agli allenamenti, ma per la sua convocazione saranno decisivi i prossimi giorni, mentre per tutti gli azzurri si profilano vaccinazioni e sedute specifiche all'interno di una struttura ricavata nel Centro Tecnico Federale e che riproduce le medesime condizioni climatiche del Brasile.

«In due giorni abbiamo fatto moltissimo, avendo uno staff tecnico eccezionale – ha detto Castellacci -. Stiamo rivedendo tutti i parametri, facendo le giuste valutazioni, con raffronto principale con i dati raccolti un anno fa, ma soprattutto un mese fa. Dobbiamo raggiungere dei gradi elevati di condizione fisica nei 23 atleti che andranno al Mondiale». Prandelli redigerà la lista definitiva il 3 giugno.

Capitolo Pepito Rossi, il più delicato: «Dal punto di vista medico il giocatore sta bene, del resto ha giocato anche le ultime partite di campionato con la Fiorentina. Vedremo nei prossimi giorni se la mole di lavoro darà responsi positivi o meno».

Chi è già in ottime condizioni è Cassano: «Le risposte sono state piu' che soddisfacenti. Il ragazzo è fisicamente tirato, si sta allenando molto bene, con grande impegno, ed è motivato da questa nuova avventura. E' stato un riscontro rassicurante».

Ma la vere preoccupazioni sono caldo e umidità: «E' la prima volta che ci troviamo a dover giocare in queste condizioni ambientali. Abbiamo cercato di riprodurre in piccolo il clima che troveremo soprattutto a Manaus, ma anche a Recife e Natal. In questa casetta di legno (posta al fianco della palestra di Coverciano, ndr) c'è una temperatura di circa 32-33 gradi, con un tasso di umidità che si aggira intorno al 70% e dentro ci si allena secondo un programma particolare: valutiamo la resistenza alla fatica, con monitoraggio della frequenza cardiaca, e misurazione del peso prima e dopo gli esercizi per vedere quanto hanno perso sul fronte idrico. Abbiamo, inoltre, studiato un'alimentazione particolare con una cura per nutrimenti estremamente leggeri ed idratanti».

E non è finita qui: lotta a zanzare e malattie: «Avremmo cura anche della protezione del corpo per gli insetti. Le vaccinazioni? I rischi in questa trasferta riguardano la malaria, la febbre gialla ed il dengue, tutte malattie trasmesse da zanzare diverse. Nelle altre nazionali pochi fanno le vaccinazioni.

Ho parlato ad ogni azzurro, riferendo loro quali fossero rischi e le vaccinazioni che si potevano consigliare, e chiedendo di rivolgersi al medico della propria squadra per prendere una decisione».

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