Allarme azzurro e la A riprende in una babele di nomi stranieri

Scopriamo l'eccitazione non più per gli azzurri ma per Modric contro Calhanoglu o Pulisic contro Lautaro

Allarme azzurro e la A riprende in una babele di nomi stranieri
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In attesa di studiare l'esercito biancoverde irlandese torniamo sui libri di scuola nostra e stranamente, si fa per dire, scopriamo l'eccitazione non più per gli azzurri ma per Modric contro Calhanoglu o Pulisic contro Lautaro, inoltre Vlahovic affronta De Gea e Hojlund cerca riscatto contro Lookman, dunque le chiacchiere stanno a zero, il campionato di calcio italiano dovrebbe cambiare nell'insegna l'aggettivo, da italiano a internazionale, perché così stanno le cose di campo, questa è la sostanza del football di serie A e a cadere nelle altre leghe, territorio libero di immigrazione, oltre il 66 per cento non risulta all'anagrafe di passaporto italiano. Sovranismo? Patriottismo d'accatto? No, semplice riassunto di quello che sta vivendo Gattuso alla prese con un mercato interno poverissimo, rispetto al passato di calciatore del cittì, al suo mondiale del 2006, lontano appunto un ventennio, quando gli stranieri erano sempre molti ma portavamo i cognomi di Ibrahimovic, Thuram padre, Vieira, Emerson, Trezeguet, Nedved, Kakà, Shevchenko, Stam, Seedorf, Ronaldo, Figo, Mihajlovic al confronto dei quali gli strangers di oggi sono comparse.

Eppure c'è fermento per il derby milanese che potrebbe segnare una svolta seria e così per il ritorno a Napoli, dopo gli esercizi spirituali, di Antonio Conte contro l'Atalanta del napoletano di Mugnano, Palladino Raffaé, per non tralasciare la trappola storica della Juventus del toscano Spalletti contro la Fiorentina dell'ex granata Vanoli, un minestrone che ci riempie puntualmente la panza, facendoci tuttavia dimenticare, come già detto, che a forza di guardare il dito non osserviamo la luna, il problema principale, la conservazione di un lignaggio tecnico nostrano ormai intossicato da tatticismi e contaminazioni straniere. Esaurito il turno dei campionato, torneranno le coppe europee e riappariranno i fantasmi. Godiamoci la serie A, "un piccolo fuoco che scalda è migliore di un grande fuoco che brucia" (proverbio irlandese).

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