Dal fischio finale dello spagnolo Manzano, che ha sancito il secondo successo degli azzurri nel girone di Champions ma non la qualificazione agli ottavi, a Napoli in tanti hanno iniziato a studiare le possibili combinazioni degli ultimi 90 minuti. Carlo Ancelotti, invece, già da mercoledì sera evita di fare calcoli: «Potremmo qualificarci anche pareggiando o aspettando il risultato di Stella Rossa-Psg? Sarebbe uno spreco di energie inutile e dannoso per noi e l'ambiente pensare a quale combinazione ci farebbe guadagnare gli ottavi. Dobbiamo andare a Liverpool con l'idea di fare la partita e vincere». Messaggio chiaro, servono il bel gioco e tutte le cose buone mostrate in Europa finora. La Stella Rossa battuta nettamente mercoledì adesso potrebbe trasformarsi nel migliore degli alleati degli azzurri di Ancelotti fermando le stelle del Psg al Marakana di Belgrado. «Siamo primi nel girone più difficile di tutta la prima fase e nessuno poteva pronosticarlo al momento del sorteggio: i nostri avversari devono preoccuparsi di noi...», ha sottolineato ancora il tecnico di Reggiolo.
Gli azzurri sono stati quasi perfetti nel girone, eppure l'ultima gara in Inghilterra dell'11 dicembre prossimo ha le caratteristiche di uno spareggio senza ritorno. E molti temono il mancato lieto fine come avvenne nel 2014 - con Benitez in panchina - quando il Napoli fu costretto a ripiegare sull'Europa League nonostante i 12 punti, gli stessi di Arsenal e Borussia Dortmund che però prevalsero per la classifica avulsa. I bookmaker credono però alla qualificazione del Napoli: come riferisce Agipronews, si gioca a 1,52 sul tabellone 888sport, in vantaggio rispetto ai Reds (dati a 2,00), ma alle spalle del Psg, facilitato da un turno più agevole e quotato a 1,07. Ci crede anche il gruppo partenopeo, con il morale a mille per un girone rivelatosi il più difficile ed equilibrato e giocato a testa alta.
E partenopeo acquisito, anche per i numeri che sta ottenendo, è ormai Dries Mertens. Cento gol con la maglia del Napoli, di cui venti in Europa (nessuno come lui in casa azzurra) e dieci - con 4 assist - nella stagione in corso. «Mi piace il soprannome di Ciro, la gente mi ha trattato bene fin dal primo giorno - così il belga -. Sento sempre l'affetto della gente, anche quando non segno. Io voglio giocare sempre, quando giochi puoi fare la differenza per la squadra. La sfida con il Liverpool? Sarà una partita molto importante per tutti, tifosi, città, società».
Nella notte di una qualificazione solo sfiorata e di quel gol subìto dalla Stella Rossa che potrebbe risultare pesante nel computo della differenza reti, il Napoli ha ritrovato anche il suo capitano Marek Hamsik.
In estate era a un passo dall'addio direzione Cina, poi si è preso il record di presenze con la maglia azzurra e mercoledì sera ha segnato il suo primo gol stagionale. «Siamo una grande squadra, dopo cinque turni chi avrebbe mai creduto al nostro primo posto senza mai perdere?», gonfia il petto lo slovacco. Che suona la carica, in attesa della battaglia di Anfield Road.
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