Non c'è termoscanner che possa misurare la «febbre» per quest'Atalanta. Nemmeno quello che ha accolto allo stadio di Via del Mare gli ottanta tifosi (dei duecento che avevano acquistato il biglietto) scesi a Lecce per godersi lo spettacolo della propria squadra. Una squadra che gioca ormai a memoria, ha grande tecnica e infinite risorse nel reparto, è spesso vincente anche se (difetto cronico) tende in alcune circostanze a distrarsi un po'. «Soprattutto quando andiamo in vantaggio, è un aspetto psicologico sul quale stiamo lavorando», sottolinea Gasperini.
Per la terza volta in stagione (dopo Udinese e Torino) la truppa atalantina segna sette gol in una partita. Che diventano così settanta - media 2,8 a gara, in Europa meglio solo il Bayern (2,95) - nelle 25 tappe di un Giro d'Italia orobico fatto di spettacolo e divertimento, ma anche di qualche caduta imprevista. Motivo quest'ultimo per il quale, lo dice lo stesso Gasp, «l'Atalanta non può vincere lo scudetto, noi perdiamo qualche partita di troppo, per tagliare il traguardo più prestigioso ci vogliono 85-90 punti, mentre il nostro target è sui 70. Avremmo bisogno sicuramente di altro, la distanza da Juve, Inter e Lazio è importante. Loro hanno una continuità e un fattore campo superiore».
Ecco che lo scudetto dell'Atalanta è prendersi ancora un posto Champions per la prossima stagione («serve fare gli stessi punti dell'andata, 35»), magari stupendo in quella attuale, regalandosi - al netto di una trasferta a Valencia che, causa coronavirus, rischia di essere senza tifosi al seguito - almeno altre due gare prestigiose. Intanto sono le cifre a raccontare il miracolo bergamasco, con un club che incassa sul mercato e si rinforza comunque. Oltre 250 i milioni ricavati dalle cessioni del 2017, 155 quelli nel bilancio 2018 alla voce ricavi, 24,4 in quella degli utili, a fronte di 93 di costi della rosa.
E poi ci sono le cifre del reparto offensivo: in tre (Ilicic con 15, Muriel con 13 e Zapata, l'eroe di Lecce grazie alla tripletta che gli mancava da oltre un anno, con 11) sono già in doppia cifra realizzativa. Nei Top 5 campionati europei, solo Psg (con il trio delle meraviglie Mbappé-Neymar-Icardi) e City (Aguero-Sterling-Gabriel Jesus) possono vantare lo stesso risultato. «Tolgo Ilicic e Gomez ed entrano Muriel e Malinovskyi che hanno voglia di fare gol - sottolinea Gasperini - ed ecco che una partita difficile diventa di colpo semplice».
Per non parlare di Zapata che si è messo alle spalle quei due mesi di assenza per l'infortunio agli adduttori e ora va segna con una media di un gol ogni 96 minuti. Meglio di lui il Muriel devastante dalla panchina: sette reti da subentrante, una ogni 70 minuti. «È un giocatore che quando sei in vantaggio è micidiale...», così Gasp.
Che rivela come la squadra studia anche la posizione dell'arbitro in campo («di solito ha sempre più spazio intorno») e lancia una frecciata alla Lazio dopo il mancato ok all'anticipo al venerdì della sfida per l'impegno in Champions della Dea: «Se vuole giocare lunedì sera lo faremo. E poi andiamo martedì a Valencia...».Ora la speranza è che non si siano fatti male Gomez e Ilicic in previsione delle sfide con Lazio e Valencia. Sarebbe una vera beffa dopo un 7-2.
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