Basta biscotti "mondiali". Subito ai quarti chi fa più punti nei gironi

È solo una delle proposte per evitare sfide pietose che alterano i valori più dei fuorigioco non visti

Basta biscotti "mondiali". Subito ai quarti chi fa più punti nei gironi

Tutti presi, come sono, dalla loro rincorsa alla tecnologia più sofisticata, i signori della Fifa non si sono accorti di come si sia coperto di ridicolo il turno finale della fase a gruppi. Purtroppo da tempo, ma mai come in questa circostanza, si è dimostrato che i gironcini all'italiana a quattro squadre si prestano alle interpretazioni più antisportive e incidono sulla regolarità di una qualificazione più di un fuorigioco non sbandierato. Dal clamoroso 6-0 dell'Argentina al Perù nel mondiale del '78, per raggiungere la differenza reti necessaria, al fatidico biscotto di Euro 2004 tra Svezia e Danimarca, ai danni dell'Italia del Trap, si è visto di tutto. Brutti episodi alimentati spesso da squadre che affrontano la terza partita già sicure della promozione, oppure già eliminate. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti: la Francia che gioca con le riserve e regala la partita alla Tunisia, il Brasile che fa lo stesso con il Camerun, la Spagna svogliata contro il Giappone, per finire all'episodio più clamoroso di Portogallo-Corea del Sud che ha stravolto completamente i valori del girone. I portoghesi in vacanza hanno infatti permesso ai coreani di passare a tempo scaduto, qualificandosi ai danni dell'Uruguay che vinceva una partita vera contro il Ghana. Corea che ha potuto affrontare un Portogallo tranquillo e demotivato, al contrario di ghanesi e uruguayani in precedenza. Così come la Germania, oltre ai propri errori, ha pagato un atteggiamento morbido della Spagna contro il Giappone. E l'incredibile sconfitta del Brasile contro il Camerun ha fatto meno effetto solo perché la Svizzera ha battuto la Serbia. Ma se le due europee avessero chiuso sul 2-2, sarebbero passati gli africani che hanno vinto col Brasile B, mentre svizzeri e serbi sono stati piegati da quello vero Stesso discorso che poteva valere per la Tunisia se Australia e Danimarca (battute dalla Francia vera) avessero fatto pari. Senza contare spettacoli imbarazzanti come l'ultima mezz'ora di Argentina-Polonia in cui le due squadre si passavano la palla senza giocare perché i sudamericani già contenti del risultato, mentre Lewandowski e compagni pensavano solo a salvare la differenza ammonizioni.

Dunque, sarebbe finalmente il caso di cambiare questa formula obsoleta e tentatrice, incentivando ogni squadra a giocare al massimo fino in fondo. Magari promuovendo direttamente ai quarti le squadre che hanno più punti e il miglior quoziente reti. Oppure strutturando la fase a eliminazione diretta con un tabellone di tipo tennistico in cui la miglior squadra della prima fase (sempre per punti e quoziente reti) affronti la sedicesima, la seconda la quindicesima e così via. Tra quattro anni si passerà al mondiale elefantiaco a 48 squadre e la Fifa non ha ancora scelto se dividerle in 12 gironi da 4 o 16 da 3. Se passasse la prima ipotesi ci ritroveremmo con questi problemi, mentre la seconda soluzione avrebbe senso solo se la squadra sconfitta nel primo incontro giocasse la seconda partita, altrimenti la terza sfida potrebbe anche essere inutile.

Insomma, dopo aver investito in ingegneri e in sofisticatissime tecnologie, sarebbe il caso che la Fifa assumesse qualche matematico o qualche logico-statistico che, invece di calcolare quante volte un giocatore ha passato la linea di metà campo, trovasse una soluzione per rendere i gironi meno imbarazzanti.

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