Batticuore Juve

Bianconeri in Champions soffrendo. Decide un rigore di Locatelli causato dall’ex Nicolussi Caviglia. Tudor fa il suo, ma Conte è in arrivo. Venezia in B

Batticuore Juve
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Biglietto per la prossima Champions League staccato. Tra mille affanni e altrettante paure di non farcela, passando anche per un cambio di allenatore che a Torino si vede molto raramente, la Juventus ha infine raggiunto l'obiettivo minimo stagionale: quarto posto raggiunto grazie alla vittoria di ieri sera a Venezia (2-3 al termine di una partita ai limiti della follia, con i lagunari retrocessi in serie B) e sospirone di sollievo per le casse societarie. Va così in archivio una stagione a tratti surreale, caratterizzata da mille errori fin dal mercato estivo e da prove sul campo rivelatesi spesso inconcludenti: l'arrivo di Tudor ha poi riportato un minimo di serenità e compattezza, permettendo alla squadra di ritrovarsi e di festeggiare insieme alla prima vittoria in trasferta sotto la sua gestione il raggiungimento del traguardo. Archiviato il campionato, ci sarà adesso da affrontare il Mondiale per club con l'animo più sereno e con il tecnico croato ancora in panchina, pur se la sua conferma appare sempre più lontana a beneficio del rientro a Torino di Antonio Conte, il cui addio a Napoli pare sempre più probabile.

L'inizio serata è un incubo per i bianconeri, scesi in campo con una difesa improvvisata in cui Savona mostra tutti i propri limiti da difensore centrale: il Venezia ne approfitta immediatamente e trova il gol con Fila dopo un paio di minuti. Tudor suda freddo, anche perché la rete del pareggio trovata subito da Alberto Costa viene annullata per un precedente fallo di mano dello stesso difensore: mentalmente però la Juve regge, favorita anche dalla pochezza tecnica e tattica dei padroni di casa. Risultato: Yildiz sfrutta una dormita generale dei difensori avversari e, dopo una rimessa laterale effettuata velocemente, batte Radu trovando il pareggio. Sei minuti dopo, altro disastro lagunare in fase di uscita e stavolta è Kolo Muani ad approfittarne: la Signora va insomma al riposo avanti 2-1, non del tutto serena ma comunque evitando una pericolosissima ansia da rimonta e confortata dall'approssimazione con cui il Venezia tiene il campo.

Siccome però la Juve di quest'anno è un rebus al limite dell'irrisolvibile, il match cambia ancora quando nessuno se l'aspetta e i bianconeri sembrano in controllo: Haps trova così il pareggio dopo una fuga in contropiede di Doumbia e poi è Di Gregorio a salvare sullo scatenato Doumbia.

La successiva ingenuità di Nicolussi Caviglia (fallo su Conceiçao)

frutta il rigore per la Juve: Locatelli non trema dal dischetto, segna il suo primo rigore da quando veste il bianconero e trascina la Juve al quarto posto. Più o meno meritatamente, soffrendo fino all'ultimo secondo di gara.

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