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Bonucci fa un tweet di troppo Conte lo costringe al mea culpa

«Sciacquatevi la bocca», il messaggio del bianconero sui social Il ct furibondo. Oriali spiega: «D'ora in poi chi sbaglia va a casa»

Bonucci fa un tweet di troppo Conte lo costringe al mea culpa

Firenze Le polemiche roventi del calcio italiano hanno una potenza virale. L'extraterritorialità di Coverciano, rispetto a queste, ha resistito poche ore. Proprio lunedì Conte diceva: «Qui non si parla del campionato, conta solo la bandiera italiana». Un'isola della serenità, ma solo virtuale. Peccato che ieri, uno dei suo soldati più fedeli, lo abbia tradito affidandosi all'abbraccio mortale dei social network: «Sciacquatevi la bocca», ha vergato su twitter Leo Bonucci. Il riferimento alla Roma e ai suoi epigoni è stato lampante per tutti, dopo la battaglia dello Juventus Stadium, in testa Antonio Conte. Il ct si è infuriato con valide ragioni, ha affrontato nello spogliatoio Bonucci e gli ha detto che sarebbe stato pronto a cacciarlo immediatamente dal ritiro se non avesse avuto in cambio una spiegazione precisa. Il bianconero ha detto al suo allenatore che la frase era riferita al suo modo di esultare e non ad altro. Naturalmente si è scusato per il danno procurato.

Conte ha incassato, ci ha riflettuto un attimo e ha deciso di soprassedere dicendo però a Bonucci - e vale per tutti - che alla prossima uscita in fuorigioco sui social non ci sarebbero stati appelli per nessuno. Conte, famoso per il suo carattere duro e risoluto, stavolta ha giocato il ruolo del diplomatico, forse è l'azzurro ad averlo ammorbidito un po'.

Bonucci è stato mandato in sala stampa a Coverciano, accompagnato dal team manager Lele Oriali. L'ex dirigente nerazzurro, portatore dello stesso stato d'animo di Conte, è stato molto diretto e duro: «Non saranno più tollerati passi falsi sui social network nel periodo in cui si è in Nazionale. Nessuna regola scritta - ha ringhiato Oriali -, basta e avanza ciò che abbiamo detto questa mattina. È stata un'uscita inopportuna. Leonardo Bonucci si è scusato e abbiamo accettato le scuse. Abbiamo deciso insieme di venire a parlare in conferenza stampa. Siamo sicuri che non ricapiterà. Non dovrà succedere più, se sarà così ci saranno conseguenze». Morale: il prossimo che sbaglia va a casa, e dopo farà fatica a essere nuovamente convocato.

Bonucci ha dato questa versione dei fatti: «Premesso che la mia non voleva essere una polemica e anche premesso che ho il massimo rispetto dei tifosi della Roma, dei giocatori, della società, del direttore sportivo Sabatini, volevo soltanto dire che chi conosce Bonucci (ha detto parlando di se stesso in terza persona, ndr ) sa che quello è un mio modo di esultare. Chi segue Bonucci e segue la Juve sa che quello è un mio modo di esultare dedicato ai miei amici. Non volevo attaccare nessuno. Scrivo sempre “fino alla fine forza Juventus” e “vincere è l'unica cosa che conta” è una frase che fa parte del dna bianconero. Dovevo twittare prima di arrivare in Nazionale, ma nell'entusiasmo del momento non ho fatto pensiero a quel che potesse scatenare la foto della mia esultanza. Non volevo alimentare polemiche».

Tutto chiarito? Sembrerebbe, ma il confronto tra Conte e Bonucci è stato molto duro. «Tremavano i muri», confida chi era al Centro tecnico.

Ieri a Coverciano ha parlato anche Graziano Pellè, volto nuovo azzurro: «Ho fatto un giro lungo - ha detto l'attaccante pugliese del Southampton -. Se è passato così tanto tempo la colpa è solo mia, adesso sono maturo. Erano sette anni che non facevo parte di una nazionale, ero un po' annebbiato quando sono arrivato e dovevo ritrovare la strada per Coverciano.

Penso di esser cambiato, di aver migliorato negli aspetti negativi accentuando i miei pregi, sono arrivato ultimamente in squadre in cui il mister mi ha dato fiducia, ho sempre avuto modo di giocare. Conte? Caratterialmente somiglia a Van Gaal». Quindi una battuta su Ciro Immobile emigrato questa estate in Bundesliga: «Gli ho spiegato che è normale all'inizio fare fatica».

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