Quando uno, probabilmente brasiliano purosangue, dalle tribune del Maracanà, Rio de Janiero, santuario del calcio verdeoro, arriva a gridare «Balotele» capirete che la cosa si fa seria. Balotele ovvero una sintesi fra Balotelli e Pelè. Roba da far invidia a Maradona a cui i napoletani cantavano: «Maradona è megl'è Pelè». Il Brasile si è sposato l'Italia di Balo e Pirlo, per il momento anche il pubblico italiano che lo ha seguito in 10 milioni davanti alla Tv. C'è solo da chiedersi: perchè tutto questo amore?
O' Globo, quotidiano che va per la maggiore, lo spiega con gli atteggiamenti di Supermario, quel tanto di follia che hanno sempre intravisto nei campioni più popolari. Certo uno pensa a Pelè, Rivelino e Kakà, ma poi ci sono Garrincha e Ronaldo, Romario e Ronaldinho. Non tutti sono Adriano, ma a ciascuno il suo. «Balotelli è l'uomo i cui muscoli fanno venire il mal di testa a Prandelli», ha scritto il quotidiano circa il tipo di esultanza, quella senza maglietta, che il tecnico non gradisce. «E lotta per fargli perdere questa mania», sottolinea.
Balo è stato anche insultato (dai messicani) ma poi ha avuto la soddisfazione, dopo il gol decisivo al Messico della standing ovation dal pubblico in piedi, quando è uscito. E vai con Balotele, incoronazione da re che già era intuibile davanti all'albergo degli azzurri e nei pochi momenti mondani di Balotelli. 'O Globo ha titolato in prima pagina: «Il Maracanà rinasce all'italiana». E nel titolo c'era di tutto un po': bellezza del calcio nostro, esaltazione per i due gol pieni di spettacolarità eppoi quel folle ragazzone che ricorda il meglio della gioventù, anche calcistica, di casa loro.
Dopo essere tornato in albergo a Barra, quando ormai in Italia era notte, SuperMario ha twittato che «questo gol è dedicato al mio fratello Drake», ovvero il rapper canadese (famoso anche per una certa propensione alle risse) di cui l'attaccante del Milan è un acceso fan, oltre che amico. Ma guai se Balotelli si farà ancora pescare dal giallo del cartellino. Il Brasile e i brasiliani (brasiliane incluse)lo attendono a Salvador Bahia, dove l'Italia giocherà contro la Seleçao. Da quella parti Mario è cult, già definito, con tanto di striscione, «uno di noi, un figlio di Yemanja», la dea del mare del culto Candomblè venerata nella città con il maggior numero di abitanti di colore del Brasile.
A San Paolo il giornale a'Folha racconta che, a Rio, Mario non si è mai sottratto a richieste di foto e autografi, piacciono anche le foto della fidanzata Fanny, e qualcuno ricorda che Balotelli ha raggiunto Totti nel numero dei gol. I brasiliani quando si tratta di goleador se ne intendono e conoscono a memoria l'almanacco del calcio.
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