Dalla Brignone a Miller grandi ritorni sulla neve con destinazione Soci

Federica rientra dopo quasi un anno. E l'Italia rosa ritrova anche la Karbon

Dalla Brignone a Miller grandi ritorni sulla neve con destinazione Soci

Ai Giochi non si rinuncia e nell'anno olimpico tutti pensano a staccare il biglietto per Soci e a ripassare il frasario russo. Spasiba, grazie. Da pronunciarsi magari ricevendo la medaglia più bella. Così la coppa del mondo di sci alpino, al via oggi e domani dal ghiacciaio di Soelden, in Austria, ha tutto il sapore di un antipasto a cinque cerchi. La prima gara di stagione è il confronto più atteso per capire quanto si vale: gli occhi saranno puntati innanzitutto su Tina Maze e Bode Miller. Lei dovrà dimostrare di saper restare là dove è arrivata lo scorso anno; lui, a digiuno di coppa del mondo da oltre una stagione, dovrà capire se può rientrare nel Gotha dei fenomeni. Lei ha perso Livio Magoni, il suo guru made in Italy passato al nostro team rosa, lui ha una moglie, una casa, un cane e tanta serenità in più. Con loro Ted Ligety, il "Mister Giant" delle ultime stagioni, Marcel Hirscher, dominatore degli ultimi anni e gli sfidanti come Pinturault e Neureuther, che pur fiaccato dall'operazione della scorsa estate, non si è ancora scordato il quarto posto in classifica generale conquistato a marzo e sa dove vuole arrivare.

Non ci saranno invece nè Lindsey Vonn, già in pista dopo l'incidente ai Mondiali di febbraio, ma non pronta per le gare, né Beat Feuz lo svizzero che due anni fa impensieriva tutti. Li rivedremo a fine novembre quando la coppa si sposterà in America con le prove veloci dove debutterà anche l'italjet dei tre moschettieri Innerhofer, Paris e Marsaglia. Per allora speriamo che l'Italia di Claudio Ravetto e Raimund Plancker possa già aver detto la sua: se è vero che oltre all'uomo conta la neve, i due allenatori hanno un piano. Basta ghiaccio verde e pendii vertigine; questa estate molto si è lavorato per digerire nevi molli, discontinue, piani e tratti di scorrevolezza. In una parola: il fac simile delle piste di Soci, accarezzate spesso dalle brezze del Mar Nero.

I due giganti del fine settimana chiariranno anche l'incognita legata ai materiali: la rivoluzione dello scorso anno ha fatto vittime ovunque tranne che a casa Ligety. Intanto il gigante di Soelden dirà anche quanti dei nostri infortunati sono rinati. Ladies first, con i rientri eccellenti di Federica Brignone, Denise Karbon e Manuela Moelgg. «La mia curva verso destra non sarà forse mai più la stessa dopo l'operazione - spiega Brignone, ferma da quasi un anno per una cisti alla caviglia - ma ho lavorato molto sul piano atletico e il metodo Magoni, innovativo e schematico al contempo, mi dà fiducia». Lei, Karbon e Moelgg, hanno un conto in sospeso con i 3mila metri del ghiacciaio: Denise ha vinto nel 2007, Manu è salita sul podio mentre Fede è uscite due volte. Con loro ci provano Nadia Fanchini e Sofia Goggia, freccia grintosissima all'arco delle azzurre.

Gli

azzurri si dividono fra chi sente l'ultimo treno "transiberiano" al via come Max Blardone e Davide Simoncelli e chi invece come Roberto Nani, new entry fissa in squadra, sa di essere il futuro e non vede l'ora che inizi.

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