Uno, Sarri, esteta del calcio e integralista nel modulo. L'altro, Allegri, essenziale e più duttile negli schemi. Risultato: il Napoli ha schierato 19 titolari - cinque in tutte le partite tra cui il tridente d'attacco - ed è l'unica squadra al mondo ad aver lasciato ai nuovi acquisti le briciole (appena 77 minuti per Ounas e 139 per Mario Rui, considerando anche la Champions), la Juve ne ha invece impiegati 24 (in pratica tutti tranne l'infortunato Pjaca e il terzo portiere Pinsoglio), 16 dei quali schierati per almeno 11 gare, e mandandone 12 a segno in campionato.
Napoli-Juve, alle pendici del Vesuvio, è la madre di tutte le partite ma secondo molti sarà un po' meno sfida scudetto degli ultimi anni. Il motivo addotto è che in vetta si viaggia forte e le prime quattro della classifica sono racchiuse in appena 7 punti (con la Roma che deve recuperare una partita).
Di sicuro la pressione maggiore è per i bianconeri che in altri tempi avrebbero vissuto questa gara davanti agli avversari in classifica. Allegri sta alternando più schemi sia per tenere sulla corda tutti gli uomini, sia per cercare l'assetto ideale e regalare solidità a un gruppo che subisce più gol del solito (la Juve è solo la settima difesa negli incontri in trasferta) oltre che aiutare la fase offensiva. «Giusto schierare più giocatori, abbiamo una rosa di qualità, la stagione dura dieci mesi, non cinque...», così Khedira. Sarri, invece, sta rendendo la sua squadra più abile a gestire le partite tralasciando lo spettacolo, pur affidandosi in campionato quasi esclusivamente ai titolarissimi (fatta eccezione, da qualche settimana, per l'infortunato Ghoulam), ma ripescando il «veterano» Maggio.
Gonzalo Higuain, il grande ex, sta cercando un posto sull'aereo per Capodichino: ieri ha svolto parte dell'allenamento in gruppo con un tutore alla mano sinistra appena operata, evitando i contatti e saltando la partitella. Il Pipita sente ancora dolore ma la convocazione per Napoli è possibile. E alla vigilia della conferenza di Allegri, è arrivata anche l'indiscrezione di Dagospia: nello spogliatoio bianconero sarebbero volate parole grosse tra «anziani» e stranieri, con tre di questi ultimi che avrebbero chiesto di essere ceduti a gennaio. L'indiscrezione fornisce indicazioni sui tempi (pare prima del ko con la Samp), ma non sui protagonisti, né racconta l'oggetto del contendere. Il club smentisce e i «senatori» Chiellini e Barzagli, solo dopo Genova, avevano parlato di mancanza di «fame».
Oggi intanto a Castelvolturno Sarri resterà in silenzio (come in tutte le
vigilie di campionato in nome della scaramanzia) e sul campo ha lavorato più che altro sul tallone d'Achille calci piazzati. In 55mila chiederanno l'impresa al Napoli più bello di sempre.ha collaborato Domenico Latagliata
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